domenica 8 febbraio 2009

destinatari dei servizi

DESTINATARI DEI SERVIZI
1- I lavoratori stranieri e le loro famiglie
L'immigrazione è una risorsa "economica" e "sociale" per l'Italia, ma "la strada dell'integrazione è ancora lunga". È necessario che "gli ingressi avvengano per via legale", evitando i "gravissimi rischi" legati alla clandestinità.
Così il capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione della "Giornata Internazionale del Migrante".
"L'Italia è oggi soprattutto un Paese di immigrazione - scrive Napolitano - Un'immigrazione che contribuisce a colmare carenze di manodopera, che consente alle imprese di produrre e alle famiglie di essere aiutate nella cura dei propri cari. Gli immigrati rappresentano ormai una quota significativa non solo dei nuovi occupati, ma anche dei nuovi imprenditori. Si tratta di un'immigrazione che si radica positivamente: basti pensare alla consistente presenza dei bambini nelle scuole o ai numerosi immigrati che comprano casa e prodotti di consumo durevole".
"Ma la strada dell'integrazione è ancora lunga - nota il presidente della Repubblica - e va affrontata con coerenza e rigore. A tal fine è anzitutto necessario che gli ingressi avvengano per via legale. Gli immigrati non devono più avere la paura di vivere in condizione irregolare e di sopportare le conseguenze dell'emarginazione che alla irregolarità si associa. E' soprattutto cruciale evitare i gravissimi rischi collegati agli ingressi clandestini, che troppo spesso avvengono per opera di organizzazioni che lucrano sul traffico di vite umane e generano un flusso incontrollato che può anche includere componenti criminali e che comunque provoca allarme nelle comunità nelle quale gli immigrati devono potersi inserire".
"D'altra parte, la criminalità che ha origine dall'immigrazione clandestina ha spesso come vittime gli stessi immigrati: bambini e adulti ridotti a lavorare in condizioni estreme ed umilianti, giovani donne costrette a prostituirsi, persone contrabbandate come merce di nessun valore e talora costrette a subire vere e proprie forme di schiavitù. Né dobbiamo abituarci a tollerare le morti strazianti che uomini, donne e bambini trovano sulle vie di fuga da guerre, da conflitti interni, da situazioni di povertà e di carestia. Dobbiamo impegnarci tutti, a livello nazionale, europeo ed internazionale affinché le tante tragedie che ancora avvengono nei nostri mari e nei deserti dell'Africa non accadano più".
"Dare certezze al percorso migratorio fin dai Paesi di origine, con regole che tutti devono rispettare, significa far rientrare nella normalità un fenomeno che ormai contrassegna questo secolo. La presenza di immigranti - conclude il presidente Napolitano - contribuisce alla crescita e alla modernizzazione di un Paese e non solo sul piano economico. Anche sul piano sociale l'incontro di costumi, tradizioni, culture e linguaggi diversi si intreccia e contribuisce al dialogo, al confronto e alla convivenza in una moderna società".
"L'integrazione possibile" è quindi la sfida per il Governo di fronte agli oltre 4.2 milioni di stranieri residenti in Italia, con almeno 350 mila immigrati clandestini.
Vanno,in proposito,evidenziati riportati alcuni dati del "bilancio" realizzato nei mesi scorsi dal ministero della Solidarietà Sociale.
a.DA DOVE VENGONO:
La prima nazionalità per residenza anagrafica è l'Albania con 348.813 persone, seguita dal Marocco con 319.537 persone, la Romania con 297.570, l'Ucraina con 107.118 e la Cina con 127.822.
b.LAVORO E FAMIGLIA:
Tra le motivazioni della presenza in Italia, il 29,3% dichiara motivi familiari, mentre il 62,6% a causa del lavoro.
c.LA RELIGIONE:
I cristiani sono circa la metà del totale e i musulmani circa un terzo. I cristiani sfiorano il milione e mezzo (1.491.000). Tra loro, sono 668.048 i cattolici, gli ortodossi 659.162.
I musulmani sono, invece, poco più di un milione (1.009.023), il 33,2% tra gli immigrati.
d.LE TASSE:
L'Agenzia delle Entrate ha reso noti a fine 2006 i dati sulle dichiarazioni dei redditi presentate da cittadini stranieri. Nel 2004 ammontano a 2.259.000, pari all'81% degli stranieri regolarmente presenti nello stesso periodo. Si stima che negli ultimi due anni il fenomeno stia aumentando In Italia. Nel 2004, 1,87 miliardi di euro sono stati pagati in tasse dagli stranieri, che nel complesso hanno dichiarato guadagni per 21,3 miliardi di euro.
Nel 2005 gli stranieri hanno dato al Pil un contributo di 86,7 miliardi, cioé il 6,1% del totale.
e.BANCA:
Sono 1.200.000 gli stranieri che hanno un conto in una banca italiana, pari al 57% degli stranieri in Italia.
f.CASA:
Secondo l'Istituto di ricerche scenari immobiliari, nel 2005 gli immigrati proprietari di casa risultavano 560.000 e il dato è in costante crescita.
g.SCUOLA:
Aumentano gli alunni stranieri nelle scuole italiane: nell'anno scolastico 2005/2006 gli alunni di cittadinanza non italiana erano 431mila, con una incidenza sulla popolazione scolastica del 5%.
h. I LAVORATORI OCCUPATI:
In valori assoluti è nella provincia di Milano dove si registra la più alta concentrazione di occupati extracomunitari con circa 200 mila unità. Seguono Roma con circa 170 mila, Torino con 74 mila, Brescia (66 mila) e Treviso (50 mila).
A Oristano si registra invece la percentuale più bassa con meno di 600 unità, preceduta da Enna (906), Nuoro (973), Caltanissetta (1400) e Isernia (1600).
E' la Lombardia ad assumere il numero maggiore di stranieri nel 2006 (circa 160 mila), mentre il Molise è la regione che offre meno opportunità agli extracomunitari (1600).
Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro quest'anno, il valore assoluto più alto è nella provincia di Milano con oltre 7 mila casi.
A Oristano il minor numero di incidenti pari a 16 casi denunciati.
i. LE Rimesse:
Lo scorso anno gli stranieri in Italia hanno spedito a casa almeno 6miliardi di euro. Un flusso di liquidità pari allo 0,4% della ricchezza complessivamente prodotta a livello nazionale e che dal 2000 al 2007 è cresciuta di quasi dieci volte (+927%).
Senza contare che questo è solo il denaro passato per i canali ufficiali (banche, poste, agen zie...), censiti dall'Ufficio Italiano Cambi. Per avere una visione d'insieme bisognerebbe considerare anche la consistente fetta di risparmi affidati a familiari, conoscenti e corrieri che tornavano in patria, o spediti attraverso intermediari non registrati.

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