mercoledì 11 febbraio 2009

FederImmigra

E’ la rete degli Sportelli non profit per l’assistenza sanitaria e legale,la erogazione dei servizi e più in generale,per la difesa degli interessi degli stranieri in Italia .
Il programma di FederImmigra consiste nel fornire una valida assistenza all’immigra to nella difesa dei propri diritti ed alcuni servizi di utilità generale per favorire l’inserimento all’interno della società dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.
In particolare FederImmigra fornirà ai propri iscritti i seguenti servizi
1.Avviamento al lavoro dei lavoratori immigrati attraverso primaria Agenzia di lavoro interinale
2.Assistenza e consulenza nell’applicazione dei Contratti di lavoro vigenti nel nostro Paese
3.Assistenza e consulenza per la costituzione delle Imprese degli immigrati in Italia
4.Corsi di formazione professionale, di specializzazione e di lingua italiana in collaborazione con associazioni di Volontariato,Istituzioni nazionali e locali ed i Consolati dei vari Paesi
5.Consulenza ed assistenza fiscale e previdenziale
6.Reperimento di alloggi e soluzioni abitative in collaborazione con Enti pubblici,privati, Consorzi e Cooperative di abitazione.
7.Assistenza legale per tutte le controversie legali con Enti pubblici,Aziende e privati
8.Sportello bancario Online
9.Sportello assicurativo Online
10.Assistenza sanitaria polispecialistica con ambulatori medici e centri clinici convenzionati
11.Costituzione di associazioni di stranieri in Italia

Possono iscriversi alla FederImmigra tutti gli stranieri,in regola con il permesso di soggiorno che non hanno precedenti penali e che scelgono l’integrazione nel nostro paese.





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ANIMI Onlus Storia dell’Associazione

Albanesi: la vera emergenza comincia
È sorto in Ostuni un centro di assistenza giuridica e ne abbia mo incontrato i responsabili.
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Dopo l’arrivo in massa di oltre ventimila profughi albanesi agli inizi di marzo al porto di Brindisi, passata l’eccezionale emergenza di allora, anche TV e quotidiani, eccezion fatta per stampa e TV locali, hanno accantonato il problema, come se tutti i drammatici dubbi ed incertezze si fossero risolti ed i profughi fossero tutti integrati nella realtà produttiva del Paese.

La vera emergenza, invece, comincia ora, con lo sgomento e lo smarrimento di chi opera
nelle varie località ospitanti per soccorrere le esigenze primarie dei profughi senza più gli slanci esterni e l’attenzione nazionale dei primi giorni.

Sono infatti più di millesettecento i profughi rimasti ad Ostuni (quasi tutti a Cala dei Ginepri) e per loro è sorto un Centro di Assistenza Giuridica, sito in Corso Mazzini 116, e diretto da Mario Pavone, avvocato. Il Centro si occupa dell’affidamento dei minori abbandonati, di assistenza ai fermati per episodi di microcriminalità, di conseguimento di status, passaporti e assistenza sul lavoro e di La struttura opera in stretto collegamento con l’Unione giuristi cattolici, la Caritas e soprattutto la Croce Rossa, presente con Giovanni Sebastiani, che ne è Tenente Commissario.

“Il passaggio dal soccorso alla cura - ci dice l’architetto Sebastiani – presenta problemi molto gravosi. Questa gente fuggita senza un programma dal proprio Paese rischia di non integrarsi mai nel nostro.
Dimenticati dalle istituzioni ed aiutati dal popolo di Brindisi, ora non chiedono altro di poter lavorare ed incominciare a vivere al di fuori dell’isolamento a cui sono stati costretti per tanti anni.
Molti sembrano uomini prelevati da un lontano passato e portali nella nostra epoca, di cui assimilano a fatica, o non assimilano per nulla, ritmi ed abitudini: ecco perchè non sanno attraversare la strada e stanno male quando masticano i nostri alimenti trattati industrialmente”.
“Queste persone, però, avevano Sebastiani - ed era la televisione.
Ma la vita, anche in Italia, non è uno spot, e gli albanesi lo stanno imparando a loro spese”.

I recenti episodi di microcriminalità in cui sono rimasti coinvolti i profughi ha alimentato pregiudizi e critiche nei confronti di tutti gli albanesi: “E bene che si sappia, invece - dice Pavone - che molti di loro già stanno lavorando con grande capacità di esercitare mestieri da noi scomparsi (scalpellini, falegnami mentre è nostro comune interesse isolare i “furbi”, i “mascalzoni”.

Il Centro ha elaborato anche uno studio statistico su cento soggetti, redatto da Donato Rodio, antropologo, e dalla psicologa Giovanna Farina. In realtà il motivo politico della loro fuga
è secondario: sono scappati alla vaga ricerca di “qualcosa di più” del niente che avevano, convinti dalla pubblicità più che dalla libertà.
Ecco perché poco o nulla si sono interessati del risultato delle elezioni, che ha largamente confermato la leadership comunista.
Sono saltati nel futuro ed ora vivono la fase più delicata dell’emergenza tra l’indifferenza, o addirittura tra l’ostilità di una nazione sognata in TV. mentre le leghe vogliono dividere l’Italia e si attende l’integrazione europea, la nostra provincia, che è in fondo una delle depresse di una regione che ha tutti i problemi del Sud, è stata la prima a confrontarsi con il problema, che rischia di diventare planetario, della fuga dall’Est.

E mentre già 350 mila polacchi premono alla frontiera della Germania. e l’Unione Sovietica e la Jugoslavia rischiano lo smembramento entro pochi anni, occorrerà da parte nostra, ma,sopratututto da parte delle istituzioni nazionali ed internazionali, un supplemento di interesse per l’umanità sfortunata.

Hanno inoltre collaborato con l’attività del Centro il preside Franco Loparco, il Sig. Biagio Falabella, il maresciallo Angelo Clarizia ed i legali Avv.ti Salvatore De Stradis e Claudio Russo, oltre alla signora Anna Tanzarella Pavone ed all’attivo curatore del centro, Avv.Alfredo Cavallo.

Ferdinando Sallustio
Pubblicato su
La Piazza, 1991