mercoledì 11 febbraio 2009

FederImmigra

E’ la rete degli Sportelli non profit per l’assistenza sanitaria e legale,la erogazione dei servizi e più in generale,per la difesa degli interessi degli stranieri in Italia .
Il programma di FederImmigra consiste nel fornire una valida assistenza all’immigra to nella difesa dei propri diritti ed alcuni servizi di utilità generale per favorire l’inserimento all’interno della società dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.
In particolare FederImmigra fornirà ai propri iscritti i seguenti servizi
1.Avviamento al lavoro dei lavoratori immigrati attraverso primaria Agenzia di lavoro interinale
2.Assistenza e consulenza nell’applicazione dei Contratti di lavoro vigenti nel nostro Paese
3.Assistenza e consulenza per la costituzione delle Imprese degli immigrati in Italia
4.Corsi di formazione professionale, di specializzazione e di lingua italiana in collaborazione con associazioni di Volontariato,Istituzioni nazionali e locali ed i Consolati dei vari Paesi
5.Consulenza ed assistenza fiscale e previdenziale
6.Reperimento di alloggi e soluzioni abitative in collaborazione con Enti pubblici,privati, Consorzi e Cooperative di abitazione.
7.Assistenza legale per tutte le controversie legali con Enti pubblici,Aziende e privati
8.Sportello bancario Online
9.Sportello assicurativo Online
10.Assistenza sanitaria polispecialistica con ambulatori medici e centri clinici convenzionati
11.Costituzione di associazioni di stranieri in Italia

Possono iscriversi alla FederImmigra tutti gli stranieri,in regola con il permesso di soggiorno che non hanno precedenti penali e che scelgono l’integrazione nel nostro paese.





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ANIMI Onlus Storia dell’Associazione

Albanesi: la vera emergenza comincia
È sorto in Ostuni un centro di assistenza giuridica e ne abbia mo incontrato i responsabili.
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Dopo l’arrivo in massa di oltre ventimila profughi albanesi agli inizi di marzo al porto di Brindisi, passata l’eccezionale emergenza di allora, anche TV e quotidiani, eccezion fatta per stampa e TV locali, hanno accantonato il problema, come se tutti i drammatici dubbi ed incertezze si fossero risolti ed i profughi fossero tutti integrati nella realtà produttiva del Paese.

La vera emergenza, invece, comincia ora, con lo sgomento e lo smarrimento di chi opera
nelle varie località ospitanti per soccorrere le esigenze primarie dei profughi senza più gli slanci esterni e l’attenzione nazionale dei primi giorni.

Sono infatti più di millesettecento i profughi rimasti ad Ostuni (quasi tutti a Cala dei Ginepri) e per loro è sorto un Centro di Assistenza Giuridica, sito in Corso Mazzini 116, e diretto da Mario Pavone, avvocato. Il Centro si occupa dell’affidamento dei minori abbandonati, di assistenza ai fermati per episodi di microcriminalità, di conseguimento di status, passaporti e assistenza sul lavoro e di La struttura opera in stretto collegamento con l’Unione giuristi cattolici, la Caritas e soprattutto la Croce Rossa, presente con Giovanni Sebastiani, che ne è Tenente Commissario.

“Il passaggio dal soccorso alla cura - ci dice l’architetto Sebastiani – presenta problemi molto gravosi. Questa gente fuggita senza un programma dal proprio Paese rischia di non integrarsi mai nel nostro.
Dimenticati dalle istituzioni ed aiutati dal popolo di Brindisi, ora non chiedono altro di poter lavorare ed incominciare a vivere al di fuori dell’isolamento a cui sono stati costretti per tanti anni.
Molti sembrano uomini prelevati da un lontano passato e portali nella nostra epoca, di cui assimilano a fatica, o non assimilano per nulla, ritmi ed abitudini: ecco perchè non sanno attraversare la strada e stanno male quando masticano i nostri alimenti trattati industrialmente”.
“Queste persone, però, avevano Sebastiani - ed era la televisione.
Ma la vita, anche in Italia, non è uno spot, e gli albanesi lo stanno imparando a loro spese”.

I recenti episodi di microcriminalità in cui sono rimasti coinvolti i profughi ha alimentato pregiudizi e critiche nei confronti di tutti gli albanesi: “E bene che si sappia, invece - dice Pavone - che molti di loro già stanno lavorando con grande capacità di esercitare mestieri da noi scomparsi (scalpellini, falegnami mentre è nostro comune interesse isolare i “furbi”, i “mascalzoni”.

Il Centro ha elaborato anche uno studio statistico su cento soggetti, redatto da Donato Rodio, antropologo, e dalla psicologa Giovanna Farina. In realtà il motivo politico della loro fuga
è secondario: sono scappati alla vaga ricerca di “qualcosa di più” del niente che avevano, convinti dalla pubblicità più che dalla libertà.
Ecco perché poco o nulla si sono interessati del risultato delle elezioni, che ha largamente confermato la leadership comunista.
Sono saltati nel futuro ed ora vivono la fase più delicata dell’emergenza tra l’indifferenza, o addirittura tra l’ostilità di una nazione sognata in TV. mentre le leghe vogliono dividere l’Italia e si attende l’integrazione europea, la nostra provincia, che è in fondo una delle depresse di una regione che ha tutti i problemi del Sud, è stata la prima a confrontarsi con il problema, che rischia di diventare planetario, della fuga dall’Est.

E mentre già 350 mila polacchi premono alla frontiera della Germania. e l’Unione Sovietica e la Jugoslavia rischiano lo smembramento entro pochi anni, occorrerà da parte nostra, ma,sopratututto da parte delle istituzioni nazionali ed internazionali, un supplemento di interesse per l’umanità sfortunata.

Hanno inoltre collaborato con l’attività del Centro il preside Franco Loparco, il Sig. Biagio Falabella, il maresciallo Angelo Clarizia ed i legali Avv.ti Salvatore De Stradis e Claudio Russo, oltre alla signora Anna Tanzarella Pavone ed all’attivo curatore del centro, Avv.Alfredo Cavallo.

Ferdinando Sallustio
Pubblicato su
La Piazza, 1991

martedì 10 febbraio 2009

L'ASSOCIAZIONE..

è composta da 540 Avvocati italiani, presenti in tutte le Province d'Italia riuniti in associazione per l'assistenza giuridica agli Immigrati stranieri, per lo studio dei problemi giuridici e socio economici derivanti dalla integrazione sociale e culturale degli immigrati,per la cooperazione con i loro Paesi d'origine.
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L'associazione:
- persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale;
- svolge soltanto le attività indicate nello Statuto e quelle ad esse direttamente connesse;
- non distribuisce, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la sua esistenza, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale che, per legge, statuto o regolamento, fanno parte della medesima ed unitaria struttura;
- impiega gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse;
- in caso di scioglimento per qualunque causa, devolverà il patrimonio dell'organizzazione, sentito l'organismo di controllo, ad altre Onlus o a finì di pubblica utilità, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
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L' A.N.IM.I. -
Associazione Nazionale
per l' Immigrazione
in Italia - ONLUS

è composta da 540 Avvocati italiani, presenti in tutte le Province d'Italia riuniti in associazione per l'assistenza giuridica agli Immigrati stranieri, per lo studio dei problemi giuridici e socio economici derivanti dalla integrazione sociale e culturale degli immigrati,per la cooperazione con i loro Paesi d'origine.

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Progetto FederImmigra

Il Progetto FederImmigra,nell’ambito della offerta dei servizi promossi dalla Associa zione Nazionale per l’Immigrazione in Italia - ANIMI Onlus,consiste essenzialmente nella apertura di un network di (104) Sportelli provinciali collegativia internet con l’Associazione per l’assistenza sanitaria e legale oltre ad essere destinati ad erogare alcuni servizi reali (11) non profit per gli stranieri residenti in Italia .
Il Progetto FederImmigra consiste,essenzialmente,nel fornire agli sranieri una qualificata assistenza nella difesa della salute e dei propri diritti oltre ad alcuni servizi di utilità generale per favorire l’inse rimento all’interno della società dei lavoratori immigrati e delle loro famiglie.
In particolare il Progetto FederImmigra fornirà agli stranieri iscritti alla rete degli sportelli i seguenti servizi.
1.Avviamento al lavoro dei lavoratori immigrati attraverso primaria Agenzia di lavoro interinale.
2.Assistenza e consulenza nell’applicazione dei Contratti di lavoro vigenti nel nostro Paese.
3.Assistenza e consulenza per la costituzione delle Imprese degli immigrati in Italia
4.Corsi di formazione professionale, di specializzazione e di lingua italiana in collaborazione con associazioni di Volontariato,Istituzioni nazionali e locali ed i Consolati dei vari Paesi.
5.Consulenza ed assistenza fiscale e previdenziale
6.Reperimento di alloggi e soluzioni abitative in collaborazione con Enti pubblici,privati, Consorzi e Cooperative di abitazione.
7.Assistenza legale per tutte le controversie legali con Enti pubblici,Aziende e privati.
8.Sportello bancario Online
9.Sportello assicurativo Online
10.Assistenza sanitaria polispecialistica con ambulatori medici e centri clinici convenzionati.
11.Costituzione di associazioni di stranieri in Italia

Condizione necessaria ed essenziale per usufruire dei servizi non profit è quella che possono iscriversi alla rete di Sportelli FederImmigra tutti gli stranieri che siano in regola con il permesso di soggiorno,che non abbiano precedenti penali e che scelgano l’integrazione nel nostro Paese.
Responsabile Nazionale degli Sportelli FederImmigra è il Dr.Paolo Merli di Piacenza, da sempre impegnato nelle attività sociali e del volontariato a sostegno dei soggetti deboli e degli emarginati.
La scelta dei servizi da erogare e la vigilanza sulle attività svolte nei vari campi dai singoli Sportelli FederImmigra è assicurata dal Comitato Nazionale dell’ANIMI Onlus composto da 18 rappresentanti eletti dall’Assemblea degli iscritti all’Associazione su base nazionale ed a norma dello Statuto dell’Associazione che provvede anche alla nomina dei responsabili degli Sportelli su base contrattuale individuale.
La individuazione dei responsabili degli Sportelli FederImmigra avviene attraverso lal selezione ed il reclutamento di qualificati operatori,provenienti dalle più disparate categorie lavorative,e come tali previamente formati per lo svolgimento delle specifiche attività nel cam po dei servizi da erogare,privilegiando nella scelta operatori sociali che operano nel campo delle attività in favore degli immigrati.
Ogni responsabile di Sportello designa i propri diretti collaboratori e ne risponde civilmente e penalmente del non corretto adempimento dei compiti loro assegnati.
E’ previsto un aggiornamento periodico dei responsabili degli Sportelli FederImmigra
allo scopo di formare gli stessi alle nuove normative emanate per i vari servizi erogati dagli Sportelli ed alle istruzioni fornite su base nazionale dalle società datrici dei servizi stessi.
La formazione dei responsabili degli Sportelli è assicurata dall’ANIMI Onlus con il concorso di tenici qualificati designati dalle società collegate.
L’apertura,l’allestimento della rete degli Sportelli, la formazione degli operatori e l’esercizio dell’attività è assicurata contrattualmente dalle società datrici dei servizi atraverso un contributo su base annua nonché attraverso la tessera di iscrizione rilasciata agli iscritti ed una commissione riconosciuta dalle società erogatrici dei servizi ai responsabili degli Sportelli in ragione del valore del servizio erogato allo straniero iscritto.
Ogni altra valutazione in relazione alle modalità di erogazione dei servizi affidati agli Sportelli rientra nelle decisioni del Comitato Nazionale dell’ANIMI Onlus.
Fanno parte della rete degli Sportelli FederImmigra tutti gli Avvocati iscritti all’Asso ciazione,suddivisi per provincia di residenza,che sono chiamati a svolgere il compito primario degli Sportelli che è quello dell’assistenza legale degli stranieri residenti in Italia.
Fanno,inoltre,parte della rete degli Sportelli i componenti del Comitato Nazionale ed i Presi denti dei vari Dipartimenti che compongono l’Associazione che possono esercitare una atono ma funzione ispettiva e di supervisione delle attività svolte nella rete degli Sportelli nell’ambito della più generale funzione consultiva svolta in qualità di componenti del Comitato Tecnico Nazionale dell’Animi Onlus.
Tale funzione prevede unicamente il rimborso delle spese borsuali sostenute a rendicontazione e costituisce una voce specifica del bilancio annuale di FederImmigra afferente la complessiva attività degli Sportelli, gli utili e le perdite registrati.

A.IL PROGETTO ANIMI

L’Associazione A.N.IM.I Associazione Nazionale per l’immigrazione in Italia-Onlus è stata costi tuita alla fine del 2004 per la difesa dei diritti fondamentali degli stranieri in Italia ed allo scopo di assicurare l’assistenza giuridica agli stessi sull’intero territorio nazionale oltre ad avviare iniziative di studio e di ricerca per i vari problemi che pone l’applicazione della normativa vigente.

L’ANIMI Onlus costituisce,quindi,un osservatorio giuridico dell’immigrazione in Italia ed è desti nato a formulare proposte legislative che possano contribuire a risolvere le difficoltà di integra zione sociale dei cittadini stranieri(e non solo extracomunitari)presenti in Italia e che hanno raggiunto il ragguardevole numero di 4,2/ Mil censiti ufficialmente dal Ministero dell’Interno oltre ad avviare una serie di servizi di pubblica utilità che colmino il divario esistente tra Pubblica Amministrazione ed immigrati.
A tal fine,oltre a raccogliere l’adesione di valenti giuristi presenti in tutte le Regioni,in seno all’Associazione sono sorti alcuni Dipartimenti quali

-AGEING IMMIGRA

che si occupa del problema della assistenza sanitaria e previdenziale per gli anziani immigrati.

-ALI PER LA LIBERTA’

che si occupa del problema dei richiedenti asilo,rifugiati e detenuti stranieri

-ANIMI FORMAZIONE

Di recente è stata avviata la costituzione di un apposito Dipartimento ANIMI Formazione, in linea con le direttive emanate dalla U.E., per la realizzazione di alcuni Corsi specifici e che ha lo scopo primario di provvedere alla formazione e costituzione di un Albo Nazionale per inter preti e traduttori forensi e per il SSN nonchè per la PA,le Forze dell’Ordine ed il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

-BAMBINI INDIFESI

che si occupa dei minori stranieri con particolare riferimento allo sfruttamento degli stessi da parte della criminalità comune ed associata

-CESMED

che ha lo scopo di avviare studi e ricerche nell’ambito dell’Euromediterraneo, da cui proven gono i maggiori flussi migratori, oltre ad attività formative nei Paesi d’origine

-CONCLUBS IMMIGRA

che si occupa della organizzazione di eventi multiculturali per favorire l’integrazione sociale

-DONNE MIGRANTI

che si occupa delle donne migranti con particolare riferimento allo sfruttamento delle stesse e dei problemi di integrazione socio-culturale

-FEDERIMMIGRA

che si occupa della erogazione di servizi non profit per gli immigrati e per facilitare l’inserimento lavorativo previa formazione professionale attraverso una rete di sportelli dedicati sul territorio

-FORUM DELLE NAZIONALITA’

che,con il contributo di giuristi ed esperti delle varie comunità straniere,si occupa della formulazione di proposte normative ed iniziative per la integrazione sociale dei migranti da sottoporre ad Enti ed Istituzioni

- GIUSTIZIA

Che ha il compito di contribuire al dibattito scientifico relativo alla amministrazione della giustizia in favore o in danno degli stranieri

-HANDY IMMIGRA

che si occupa del rilevante problema dell’assistenza sanitaria e previdenziale per i disabili stranieri

-IMMIGRAZIONE & CRIMINALITA’

Che si occupa di monitorare il fenomeno della criminalità degli immigrati e contribuire al dibattito scientifico per eliminare o ridurre il fenomeno

-IMPRESA & LAVORO

Che si occupa delle problematiche connesse alle attività di lavoro dipendente o autonomo dei lavoratori stranieri e delle Imprese stranierein Italia

-MIGRASTAT

Che si occupa del monitoraggio dei dati statistici relativi alla presenza degli stranieri in Italia e delle loro famiglie

- UNIONE EUROPEA & ORGANISMI INT.LI

che si occupa dei rapporti con l’Unione Europea ed i vari Organismi Internazionali e della collaborazione con i vari progetti lanciati su scala europea ed internazionale

-CENTRO STUDI DELLE MIGRAZIONI

che è composto da valenti docenti universitari ed esperti di diritto dell’immigrazione e che si occupa della elaborazione di ricerche nel settore dell’immigrazione e della formazione e della elaborazione del RAPPORTO ANNUALE dell’Associazione.


Secondo quanto previsto dallo Statuto dell’associazione,gli avvocati,nominati responsabili regionali delle 21 Regioni italiane,compongono il COMITATO NAZIONALE chiamato a delibe rare sulle iniziative relative all’attività nazionale dell’ANIMI.
I Presidenti dei vari Dipartimenti e delle Associazioni partners del Progetto ANIMI, compongono l’attuale COMITATO TECNICO NAZIONALE ,organo consultivo a cui sono demandate le decisioni relative all’attività dell’Associazione in generale.
Tutta l’attività di ANIMI Onlus è svolta con il controllo del COLLEGIO DEI REVISORI composto da tre componenti scelti tra esperti nazionali del settore delle associazioni onlus.

Maggiori dettagli delle attività sin qui svolte e degli studi avviati sono rinvenibili sul sito della Associazione
www.animi.org.




Alen Custovic ha scritto:

Gentile Avv. Mario Pavone
sono Alen Custovic,giornalista del Metropoli la Repubblica,settimanale domenicale della Repubblica.
Per il prossimo numero sto realizzando un articolo sulla giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale del 21 marzo.
In merito mi piacerebbe inserire un suo breve intervento, che prende avvio dalle domande sottostanti alle quali spero avrà la cortesia di rispondermi comunque entro la giornata del prossimo lunedì 16 marzo:

1.Secondo di lei il concetto di “razza” è ancora adatto per denotare una sempre più ampia forma di diversità? Perché?

La Corte di Cassazione ha affermato che si definisce razzismo "ogni complesso di manifestazio ni e atteggiamenti d'intolleranza, originati da profondi e radicati pregiudizi sociali nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, assai spesso ritenute inferiori".
La Suprema Corte ha anche dichiarato che i responsabili di azioni razziste, sono "forieri di uno sperimentato allarme sociale, con serio pericolo per l'ordine pubblico quando, in tempi utili, non si apprestino le necessarie cautele".
In particolare,"chi canzona nel contesto di una manifestazione sportiva un giocatore di colore, eccitando il disprezzo e lo scherno nei suoi confronti con grida d'intolleranza, infrange le norme contro la violenza negli stadi".
Con la sentenza 9381,la Corte ha affermato che ''il riferimento, gratuito con l’affermazione sporco negro” al pigmento dell'offeso, assume significato intrinsecamente discriminatorio, solo che si rilevi che quasi ogni domenica negli stadi di questo Paese talune tifoserie apostrofano con la parola 'negro' alcun giocatore avversario''.
Inoltre, rileva ancora la Corte, a riprova della connotazione discriminatoria del termine ''non risulta adottata in occidente alternativamente l'espressione 'sporco giallo', né in Africa o in Cina 'sporco bianco'''.
Di qui ''lo spregio non occasionale dell'attributo che si rapporta - scrive il relatore Mario Rotella - nell'accezione corrente ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola 'razza', che inquina il costume fino al punto da radicare manifestazioni di gruppo ''.
Alla luce di tutte queste considerazioni,l'espressione deve essere dunque inquadrata ''nella finalità 'discriminazione' piuttosto che in quella di 'odio''', anche se i supremi giudici ammettono che ''il confine tra i due concetti è spesso non identificabile''
La battaglia messa in atto in alcune città d’Italia – per sanzionare l'elemosina, l'accattonaggio, il lavaggio dei vetri – è stata accolta da una sorta di consenso silenzioso, come se fosse diventato all'improvviso normale interdire ai poveri città che passano per essere un patrimonio dell'umanità, mentre lo sono solo di quella parte che se lo può permettere.
Tutto ciò, nella piena soddisfazione di amministratori, turisti, albergatori, commercianti, cittadini benpensanti.
Non stupisce che si tenti di nascondere agli occhi del paese realtà e vicende di vita che non piacciono, ma che continuano a esistere.
Ma a colpire di più è stato il carosello di cittadini interpellati dalle tv, che senza imbarazzo parevano unanimi nel bollare i mendicanti come un "fastidio", quasi fosse un termine neutrale o del galateo, e non contenesse invece una sottile, perversa e inconfessabile carica di violenza. Non foss'altro perché sotto quegli stracci di vestiti ci sono persone che valgono più dei marciapiedi o del giusto decoro di una città e molto spesso sono professionisti costretti a essere sottoccupati e persino a mendicare non potendo validare il loro titolo in Italia.
2.I casi di xenofobia (verso immigrati, omosessuali, ecc.) si ripetono quotidianamen te.
A suo avviso si tratta solo di un’esasperazione mediatica oppure siamo in presenza di un’ondata strisciante di razzismo e perché?
La violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto dell’Europa, essa è stata, tra l’Otto cento ed il Novecento, un corollario della modernizzazione del Paese.
Negli ultimi decenni è stata alimentata dagli effetti sociali della globalizzazione, a cominciare
dall’incremento dei flussi migratori e dalle conseguenze degli enormi differenziali salariali.
Con ogni probabilità, nel corso di questi ultimi venti anni è stata sottovalutata la gravità di taluni fenomeni.
Nonostante ripetuti allarmi, è stato banalizzato il diffondersi di mitologie neo-etniche e si è voluto ignorare il ritorno di ideologie razziste di chiara matrice nazifascista.
Ma oggi si rischia un salto di qualità nella misura in cui tendono a saltare i dispositivi di inter dizione che hanno sin qui impedito il riaffermarsi di un senso comune razzista e di pratiche razziste di massa.
Gli avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti dalla stampa, rischiano di riabili tare il razzismo come reazione legittima a comportamenti devianti e a minacce reali o presun te.
Ma qualora nell’immaginario collettivo il razzismo cessasse di apparire una pratica censurabile per assumere i connotati di un «nuovo diritto»,allora davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di là della quale potrebbero innescarsi processi non più governabili.
Il fatto è che nel paese dell'economia sommersa il sopruso e l'ingiustizia convengono a molti.
È un paese, il nostro, che ha proceduto per lunghi mesi (prima, durante e dopo le elezioni, con voce quasi corale), a imporre la percezione di una società preda della criminalità straniera, alimentando la leggenda degli immigrati furbi, titolari di privilegi a scapito della popolazione locale, e coltivando il comune senso reazionario con uno scopo preciso: programmare una guerra tra poveri, qualora il calo dei redditi avesse gravemente acuito il disagio sociale.
Seminare oggi il falso allarme per il "persistente ed eccezionale afflusso di extracomunitari" ed annunciare il potenziamento delle "attività di contrasto" sa di subdolo e di insidioso: è la codificazione della disuguaglianza anche in materia di diritti fondamentali dell'uomo, fra cittadini e non cittadini, fra appartenenti al popolo ed estranei necessari al popolo, purché rassegnati alla condizione di paria.
Ma l'intimidazione degli stranieri irregolari già ne condiziona la vita, all'insegna della paura: varie associazioni di medici, per esempio, hanno denunciato un calo drastico, nelle strutture sanitarie, dell'utenza di immigrati bisognosi di cura.
Il nostro vissuto,i nostri studi e la nostra esperienza professionale ci hanno condotto ad analizzare i processi di diffusione del pregiudizio razzista e i meccanismi di attivazione del razzismo di massa.
Per questo destano in noi vive preoccupazioni gli avvenimenti di questi giorni – le aggressioni agli insediamenti rom, le deportazioni,i roghi degenerati in veri e propri 'pogrom' – e le gravi misure preannunciate dal governo col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza posta da una parte della cittadinanza.
Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da tutti, a cominciare dalle più alte cariche dello Stato, dagli amministratori locali, dagli insegnanti e dagli operatori dell’informazione.
Non ci interessa in questa sede la polemica politica che non ci appartiene come Associazione.
Il pericolo ci appare troppo grave,tale da porre a repentaglio le fondamenta stesse della convi venza civile, come già accadde nel secolo scorso – e anche allora i rom furono tra le vittime designate della violenza razzista.
Mai come in questi giorni ci è apparso chiaro come avesse ragione Primo Levi nel paventare la possibilità che “ quell’atroce passato tornasse".
Vale anche la pena di ricordare Brecht
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano  antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare."

3.Cosa si potrebbe fare per diminuire la discriminazione?
Una politica intelligente, a vantaggio della sicurezza dei singoli e della collettività, sarebbe quella di analizzare le cause che portano ad una maggiore devianza tra queste persone (emarginazione sociale e culturale, assenza di politiche d’integrazione, ecc.) offrendo misure atte a governare davvero l’immigrazione e a coniugare politiche di sicurezza con quelle di accoglienza ed integrazione.
Si preferisce invece battere il tasto sulla paura della gente e sulla necessità di inasprire le leggi e le pene mentre.
Occorre ridurre i casi di espulsione solo per le persone che non hanno titolo o che hanno commesso reati legalmente comprovati; chi ha tale titolo, inoltre, deve essere trattato con rispetto e dignità.
Prevenire le condizioni di emarginazione, miseria e criminalità sarà sempre più razionale e anche più economico che reprimerne gli esiti.
Occorre,inoltre,un’integrazione tra il livello europeo,quello nazionale,quello regionale e comu nale ed una legislazione uniforme sull’immigrazione nella UE.
Come ha, di recente, sostenuto l’ex Ministro Treu,in occasione del Convegno che abbiamo tenuto a Bologna all’Arcoveggio lo scorso 13 dicembre 2008,m occorre pensare ad una offerta di lavoro europea, che consenta la immissione dei lavoratori strainieri in tutt’Europa in base al Turn Over delle varie categorie.
E’ anche strano che il battage pubblicitario sulla sicurezza e sulla paura degli italiani, avvenga proprio quando il Ministero di Giustizia dimostra, statistiche alla mano, che i reati in Italia sono diminuiti e che in Europa – il nostro Paese è uno dei più sicuri dal punto di vista dell’ordine pubblico.
In ogni caso, è certo che una politica esclusivamente di pura e semplice repressione dei reati che derivano dal disagio sociale sarà una tela di Penelope, e se non ci si indirizzerà anche verso la rimozione delle cause della condizione dei rom, non servirà a molto: a meno certamente di non innalzare l’escalation fino alla deportazione collettiva, all’arresto indiscriminato, o peggio, cosa fortunatamente proibita dalle normative internazionali.
Non sembri retorica quest’ultima osservazione: rom e i sinti sono state vittime nei lager, e quella tragedia che in lingua zingara è ricordata come Porajmos,ed equivale alla shoah del popolo ebraico, pone un dovere di memoria e una responsabilità di tutti per il presente e il futuro
Il sospetto che esista una precisa regia dietro queste campagne mediatiche è inevitabilmente forte: una regia volta a rendere più accettabili misure di legge intollerabili contro i diritti della persona.
Una regia che sposta l’attenzione degli italiani dal pesante declino economico e sociale in cui stiamo vivendo, verso un nemico ed un obbiettivo esterno: lo zingaro, l’immigrato, il diverso.
Come spesso succede nella storia, anche su questo versante come popolo italiano abbiamo la memoria corta e ci sembra lecito accettare attacchi verbali e misure contro gli zingari che consideriamo intollerabili, quanto quelle rivolte ad altri popoli od etnie.
L’odio religioso verso l’Islam e gli islamici,manifestato in occasione della chiusura della Mos chea di Viale Jenner a Milano, potrebbe rompere quella pace sociale,faticosamente conseguita dall’ex Ministro Pisanu in occasione della costituzione della Consulta per l’Islam in seno al MinInterno e generare,da una parte, ulteriori episodi di intolleranza religiosa e,dall’altro, scate nare un fenomeno da Banlieu parigine oltre che a possibili atti terroristici da parte di chi fo- menta la protesta su scala internazionale.
E’ un atteggiamento pericoloso e, per dirlo con le parole di Goya, “il sonno della ragione ge nera mostri”.
Nel caso dell'immigrazione nessuno nega che siamo di fronte a un fenomeno di portata storica, nel senso che esso ha assunto proporzioni quantitative che incidono qualitativamente sulle società di partenza e di arrivo. Ma ciò avviene ormai da alcuni decenni.
Se la discussione si incentra su un singolo provvedimento, si possono enunciare verità parziali, in un senso o nell'altro.
È vero, ad esempio, che l'esigenza di sicurezza è reale ed è avvertita dalla popolazione, ma è anche vero che non si può commisurare tutto all'istanza securitaria. Indubbiamente alcune comunità di immigrati presentano specifici problemi, quanto ad integrazione e rispetto della legalità.
Ma non si possono ignorare problemi altrettanto seri, come la tutela dei diritti degli immigrati.
Intristisce, poi, che il mondo politico, per mitigare le frustrazioni di un popolo che vede riflesse nei poveri le proprie paure, predichi il federalismo e pratichi un'autosufficienza che, combinandosi alla crisi economica, ci rende tutti più sbrigativi, superficiali e spietati. Stupisce anche l'enfasi con cui tali decisioni sono cucinate e servite agli italiani dai telegiornali. Senza esitazioni, senza incertezze, senza posare lo sguardo sulla sofferenza di chi tende la mano ma evita gli sguardi dei passanti.
Forse è tempo di ricordare, che rovistare in un cassonetto o nell'immondizia non è un divertimento per nessuno.Tantomeno per un povero
Oggi sono proprio gli orientamenti generali a correre il rischio di essere oscurati dalla logica emergenziale, mentre alcune questioni di fondo attendono di essere definite in un quadro limpido di solidarietà e legalità.
In primo luogo, il modello di integrazione che si vuole realizzare ha bisogno di parole chiare, di programmi espliciti, nei quali devono trovare un posto centrale i diritti degli immigrati, a cominciare da quelli fondamentali al lavoro, alla scuola, all'uguaglianza tra uomo e donna.
Da questo punto di vista è preoccupante il fatto che le comunità interessate, e le organizzazioni impegnate sul fronte dell'immigrazione, non vengano coinvolte nell'elaborazione delle linee di intervento del governo.
La definizione di linee di indirizzo, concordate con le rappresentanze sociali, è base essenziale di una politica che intenda perseguire la sicurezza attraverso l'integrazione, non l'integrazione attraverso la sicurezza.
Vi sono ragioni che legittimano qualche disorientamento, ed è giusto chiedere alla politica l'indicazione di un progetto fondato sull'equilibrio tra diritti e doveri, tra sicurezza e integrazione, che produca provvedimenti idonei ad affrontare i diversi profili di una questione che chiama in causa valori profondi del nostro modo d'essere e di rapportarci agli altri.
E va pure sottolineato che si va facendo altrettanto preoccupante il silenzio che è sceso in sede ministeriale sulla "Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione",varata dal Ministro Amato,che era stata costruita insieme agli immigrati suscitando tante speranze e aspettative.


Tutto questa non può che destare viva preoccupazione in chi,come l’ANIMI,favorisce il dialogo senza distinzione di razza,sesso o religione e l’integrazione sociale in Italia anche attraverso la costituzione di un Forum delle Nazionalità,in collaborazione con la Lidu Onlus e le rappre sentanze diplomatiche e consolari in Italia,che potrebbe costituire un vero e proprio par lamentino degli stranieri in Italia destinato a varare un documento da sottoporre al Gover no ed al Parlamento sulle varie tematiche della immigrazione in Italia ed in Europa.


Nel ringraziarla della cortese attenzione e preziosa collaborazione, resto a Sua disposizione e passo a porgerLe
un cordial saluto

Roma , lì 14 Marzo 2009


Avv.Mario Pavone
Presidente
ANIMI Onlus

deportazione a Gorizia..................

Fuoco a Lampedusa

Sono colline
rocciose
curvature del mondo
piccole nude
gradate di verde pastello
aree limite di luoghi d’oppressi

quella palazzina bianca
bassa cinta prigione
luogo detentivo
boccheggia rigonfia di fumo grigio
estremo atto di un fuoco lento
furioso spietato calore

ammassati in cancelli di ferro
lungo spicchi di liberta’ ridotta
a centinaia
gridano piangono
sono uomini
con occhi bocche orecchie cervelli gambe piedi

esseri umani con peso e altezza che varia
voci pensieri musiche scritti
mani
un viaggio a Gorizia improvviso confine
ritrovano dolci colline seguite da flussi di acque feconde
incroci tra mondi d’Oriente e Occidente

un viaggio nei treni
ferrosi vagoni notturni forse d’amianto
vecchie carrozze con cessi ridotti a latrine
penso all’ammasso di corpi
grovigli perplessi intontiti dal sonno
non sogno

pino de stasio
( per i migranti deportati a Gorizia improvvisamente la notte scorsa )


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eppure la notte non riscalda
nemmeno con la stufa
canna cordone ombelicale
stretti tra corpi
nodosi ebani africani
che composti in ordine costretto
si abbracciano come virgole d'amanti
lavoratori della terra o delle costruzioni
o dei metalli
il ferro poi la ghisa
con quelle dita
martello e vanga insieme
mattina su per la brina con passi forti
e l’alito caffe’
li vedo in fila
su panche finte e stelle che all’orizzonte
ardono in brillii di latta opaca
stretta di un bicchiere
ritrovato
ma non di vetro

pino de stasio
( dedicata ai lavoratori migranti che all'alba vanno a lavorare senza diritti)
18 febbraio 2009

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Dal Manifesto del 17-02-09 di Mihai Mircea Butcovan L'OSSERVATORE ROMENO

Ancora una volta gli ultimi stupri di donne hanno riportato in primo piano, paradossalmente, invece del principio dell'inviolabilità del corpo e della mente delle donne, la questione della nazionalità dello stupratore. Di nuovo si pensa che la violenza sulle donne arrivi quasi esclusivamente con lo straniero, specialmente con il romeno, certamente meno «perbene» di quanto non sia lo stupratore italiano.
Ma urge una riflessione più ampia, prima di finire nelle solite semplificazioni che finora non hanno portato altro che dibattiti e provvedimenti emergenziali, raramente soluzioni concrete che possano invertire la tendenza a considerare la donna, quando non oggetto, comunque soggetto di diritti inferiori.
Perché il periodico «allarme stupri» è soltanto una parte di un più esteso «allarme sicurezza» a cui assistiamo da qualche anno nel Belpaese. Un «allarme sicurezza» che poi sembra giustificare spedizioni punitive e giustizia «fai da te» ma anche l'approvazione di misure restrittive della libertà delle persone in nome della libertà delle persone.
Ricevo in questi giorni molti messaggi di preoccupazione da parte di connazionali romeni. Hanno paura di... quelli che hanno paura e che «per paura», incendiano corpi, negozi, sentimenti e tutto quello che abbia a che fare con l'immigrazione. In questi giorni mi giungono anche molti messaggi di solidarietà. Arrivano da parte di alcuni connazionali italiani. Sono preoccupati per il futuro e per il crescendo dell'intensità di un vento razzista. E hanno loro stessi paura di quella gente che, ben ammaestrata da slogan politici e ben intontita dalla televisione, ha nuovamente paura dei romeni, dello straniero, dello sconosciuto. E forse anche del futuro.
L'efferatezza di certi delitti e di certe violenze non si discute. Ma dovremmo indignarci a prescindere dalla nazionalità dell'autore del reato. Anche quando lo stupratore arriva da cosiddette «famiglie perbene» italo-italiane. Anche quando la donna è molestata nelle case, nei luoghi di lavoro, nel linguaggio e nella «concessione di quote rosa». Mi risuonano ancora in mente le parole di una giovane italiana: «preferisco essere violentata da un italiano invece che da un marocchino».
Vedo in questi giorni alcuni cittadini italiani inclini a ronde di sicofanti, pronti a farsi giustizia da soli, propensi ai linciaggi in strada. Forse c'è la percezione di una giustizia che non funziona?
In Italia non e poi così infrequente vedere altri cittadini impedire alla polizia di eseguire il mandato d'arresto nei confronti di mafiosi o criminali. Forse c'è la percezione di una giustizia che non deve funzionare?
Alimentato da molti leader politici si sta elettrizzando il clima nei confronti degli immigrati. E allora si usano, un tanto al chilo, parole come extracomunitari, clandestini, immigrati, stranieri, romeni, rom, per fare paura e per distrarre l'opinione pubblica. Ma un giorno non basteranno più tali parole per giustificare il degrado progressivo di questo paese.
Sono anni che traduciamo la Costituzione italiana nelle lingue degli immigrati. Vogliamo che la imparino prima o meglio dei cittadini con diritto di voto? E congediamo ancora, con diritto di voto, maturandi italiani verso le università senza aver mai parlato loro della «Legge» per eccellenza. Però molti cittadini chiedono al governo leggi per la sicurezza. E sono lì ad applaudire a leggi che, qualcuno li ha convinti, assicureranno loro... sicurezza.
Nel paese c'è un problema sicurezza? Questo è legato in modo indissolubile agli immigrati e ai romeni? Penso che anche Roberto Saviano abbia un «problema sicurezza». C'entrano gli immigrati? C'entrano i romeni? Anche certi giudici, tutori della legalità, che si chiamavano Falcone e Borsellino, avevano un problema sicurezza. Anche i loro agenti di scorta avevano un problema sicurezza. Senza paura sono saltati per aria insieme ai giudici che proteggevano. Non certo dagli immigrati.
Spesso anche i poliziotti o i carabinieri, nell'eseguire arresti o mandati di perquisizione si ritrovano con un problema sicurezza quando gruppi di cittadini vogliono salvare, questa volta dall'arresto, delinquenti recidivi. Hanno più di un problema di sicurezza i lavoratori e le lavoratrici senza tutele che s'infortunano o muoiono sul luogo di lavoro, quel lavoro che fonda la repubblica democratica e che scompare sempre più nelle fauci di una crisi annunciata.
E nel frattempo la paura dilaga. L'allarme produce paura nei cittadini che poi apprezzano nuove misure per la propria sicurezza. Senza rendersi conto che dentro a quelle misure, che sembrano fatte per «arginare l'invasione degli immigrati», si celano restrizioni della loro stessa libertà. Si dovrebbe, certo, ripartire dalla legalità, questo ci ricordavano i giudici di cui sopra, questo suggeriva anche Roberto Saviano. Ma alcuni loro connazionali non l'hanno presa bene.
Sono costretto ancora a ricordare che la responsabilità è individuale prima di essere collettiva, che non si può condannare un intero popolo, non si possono criminalizzare tutte le persone accomunate dal caso di essere nati in un luogo piuttosto che in un altro, in un paese di benessere piuttosto che di disagio profondo.
Eppure si terrorizza un paese intero con l'allarme sicurezza che deriverebbe dalla presenza di stranieri in Italia. Di questo «terrorismo psicologico» e di questo uso della comunicazione pubblica dovremmo avere paura.
Gli immigrati: quando sono vittime si dimentica la loro nazionalità, quando sono carnefici la loro provenienza viene enfatizzata in modo strumentale. Di questo modo di fare informazione dovremmo avere paura. E reagire con la conoscenza reciproca, che richiede sforzo, spazi editoriali, vetrine e finestre aperte sull'altro. A partire dalle finestre aperte sulla nostra storia. Per non essere costretti a subirla nuovamente, nei suoi aspetti più drammatici. E per non farci più la guerra. Di quest'ultima dovremmo invece avere paura.
Ma pure i miei connazionali romeni dovrebbero ricordare i momenti in cui alcuni di loro chiedevano a gran voce ai giornali italiani di specificare che certi cittadini romeni autori di reato erano «rom». Li avevo avvertiti: sarebbero stati poi vittime dello stesso modus operandi suggerito ai mass media italiani. Che cosa sarebbe successo il giorno in cui i delinquenti sarebbero stati «romeni doc»? Non abbiamo dovuto aspettare molto per scoprirlo.
Gli ultimi provvedimenti in chiave sicurezza minacciano, questo sì, i valori fondamentali della Costituzione italiana. Non l'abbiamo ancora applicata per intero. Si muore ancora, con o senza scorta, per difenderne i valori e già vogliamo cambiarla. Di quest'ultima prospettiva dovremmo avere molta paura.

lunedì 9 febbraio 2009

L’ESPERIENZA DEGLI SPORTELLI PER L’IMMIGRAZIONE

La legge n. 189/2002 di riforma della disciplina dell’immigrazione, nota come “Legge Bossi-Fini”, prevedeva l’emanazione “entro sei mesi” di un apposito regolamento di attuazione e revisione delle disposizioni contenute nel vecchio regolamento sull’immigrazione, D.P.R. n. 394/1994, con il quale di definissero in particolare le modalità di funzionamento del nuovo Sportello unico per l'immigrazione.
1.Gli Sportelli Unici delle Questure-Prefetture
Gli Sportelli Unici per l’Immigrazione, sono stati,di fatto,avviati dal MinInterno con riferimento alle Direttive dei Ministri dell'Interno e del Lavoro e delle Politiche sociali, emanate,ai sensi dell'art. 24 del D.P.R. n. 334/2004,in data 13 maggio 2005 e alla circolare congiunta nella stessa data, hanno ricevuto alcune indicazioni circa la prima fase operativa di detti organismi, concordate anche con il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nonché con il suddetto Ministero.
Sulla rete intranet del Ministero dell'Interno sono stati resi disponibili, per gli operatori, i moduli relativi ai provvedimenti di competenza degli Sportelli che sono stati trasmessi anche via e-mail agli Sportelli.
La modulistica è stata adottata, con le opportune modifiche, anche dagli Uffici competenti a svolgere le funzioni degli Sportelli Unici nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e Bolzano in attesa dell'emanazione delle apposite norme attuative previste dall'art. 30 del D.P.R. 394/99.
Ciò posto,va sottolineato che i procedimenti di competenza dello Sportello Unico per l’Immigra zione,ubicato presso ogni Questura-Prefettura, riguardano:
a. L'assunzione dei lavoratori stranieri.
Presso lo Sportello Unico, possono essere presentate le istanze per:
A. Rilascio nulla osta per l'instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato, indeterminato o a carattere stagionale, con un cittadino straniero residente all'estero (art. 30 bis Reg.).
B. Rilascio nulla osta per l'instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato con un cittadino straniero residente all'estero, per le particolari categorie di lavoro previste dall'art.27, comma 1, del T.U. sull'immigrazione, che non rientrano nella programmazione dei flussi d'ingresso (art.40 Reg.).
C. Stipula contratto di soggiorno in caso di datore di lavoro che si sostituisce o si aggiunge al precedente (art.36 bis Reg.).
D. Stipula contratto di soggiorno, relativamente ad un rapporto di lavoro instaurato in vigenza della precedente normativa (art. 8 bis, Reg.).
E. Instaurazione rapporto di lavoro, nel caso di conversione del permesso di soggiorno per studio o di formazione professionale in permesso di soggiorno per lavoro subordinato (art.14, comma 5 e 6 Reg.).
F. Rilascio certificazione attestante i requisiti previsti per lavoro autonomo, nel caso di conversione in permesso di soggiorno per lavoro autonomo del permesso di soggiorno per motivi di studio o di formazione professionale (art. 39, comma 9 Reg.).
G. Rilascio nulla osta al lavoro per i lavoratori subordinati neocomunitari.
b.Ricongiungimento Familiare degli Stranieri
Lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio nazionale, titolare di carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno, in corso di validità, per lavoro subordinato, per lavoro autonomo, per asilo, per studio o per motivi religiosi, di durata non inferiore ad un anno, può avanzare istanza per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare per i seguenti congiunti (art. 6 Reg.):
· coniuge non legalmente separato;
· figli minori a carico (compresi i minori adottati o affidati o sottoposti a tutela);
· figli maggiorenni a carico, qualora non possano, per ragioni oggettive, provvedere al proprio mantenimento a causa del loro stato di salute dal quale deriva invalidità totale;
· genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel paese d'origine o di provenienza ovvero genitori ultrasessantacinquenni qualora gli altri figli non siano in grado di provvedere al loro mantenimento per documentati gravi motivi di salute.
Posto di fronte ai problemi connessi al rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno ed alla scarsità di personale specializzato in lingua,in data 16 Marzo 2007 il Ministero ha stabilito di rafforzare gli Sportelli Unici, stabilizzando chi vi lavora con contratti a tempo e reclutando altre risorse umane con un inter vento che riguar da complessivamente 1250 lavoratori e che dovrebbe garantire un'accelera zione nell'esame delle pratiche, sia sul fronte caldissimo dei flussi d'ingresso che su quello, non meno impor tante, dei ricongiungimenti familiari.
In particolare, il Ministero dell'Interno si è impegnato a "una stabilizzazione dei lavoratori pre cari (per 650 unità) e un reclutamento straordinario (tramite riqualificazione e reclutamento all'esterno) per altre 600 unità".
Parallelamente,è stata disposta la riorganizzazione degli Sportelli Unici, individuandone i responsabili (ad oggi reclutati tra Prefetture o Direzioni Provinciali del Lavoro) insieme agli altri ministeri che vi sono rappresentati.
Inoltre il Governo ha gettato le basi per ulteriori interventi ed ha prorogato "lo stato d'emer genza sull'intero territorio nazionale per proseguire le attività di contrasto all'afflusso in Italia di persone di cittadinanza extracomunitaria", una premessa necessaria per poter assegnare risorse alle varie amministrazione che si occupano di immigrazione con meno vincoli e quindi più velocemente.
2.Gli Sportelli per l’Immigrazione dei Comuni
A fronte delle doglianze avanzate da più parti in relazione al funzionamento degli Sportelli Unici e la effettiva fruibilità dei servizi resi il 23 febbraio 2007 l’ANCI(Associazione dei Comuni Italia ni) ha avviato corsi di aggiornamento per gli operatori degli Sportelli per l’Immigrazione ubicati presso alcuni Comuni italiani per partecipare alla sperimentazione relativa al rilascio e al rinno vo dei permessi di soggiorno già demandata alle Poste ai fini della trasmissione e non già della istruzione delle pratiche svolta dagli Sportelli Unici prefettizi.
In sostanza,il lavoro degli sportelli comunali,che avevano lavorato positivamente da sempre, e gratuitamente, per le pratiche dei migranti e che invece a fine 2006 erano rimasti tagliati fuori dalla sperimentazione dei permessi inviati tramite posta,è stato nuovamente avviato nella direzione indicata ma sempre con riferimento a compiti limitati e di tipo amministrativo.
Il vero problema è costituito dal fatto che, anche se l’entrata in campo degli sportelli pubblici è una grande opportunità per sveltire le pratiche, tutto rischia di venir vanificato dal cattivo funziona mento delle Poste rispetto alle quali ci sono state molte proteste, in particolare della Cgil di Milano.

OSSERVATORIO PER IMMIGRATI ANZIANI

Notizie in breve



NASCE AGEING-IMMIGRA

IL PRIMO OSSERVATORIO PER IMMIGRATI ANZIANI

Emilio Mortilla, presidente di Ageing Society: “Nel 2010, ci saranno 500mila immigrati over 60 in più rispetto ad oggi. Le conseguenze non saranno trascurabili”. Nel grande mare dell’immigrazione che esistono anche gli immigrati anziani.
E ancora più ne esisteranno in futuro, se si tiene conto dei 640mila regolari che hanno oltre 40 anni (e che tra vent’anni ne avranno più di 60).
Per ovviare a questa lacuna, Ageing Society -Osservatorio permanente della terza età e 35 associazioni di volontariato hanno dato vita a un dipartimento che si occuperà delle problematiche degli immigrati anziani in Italia.
Il nuovo ente, chiamato Ageing - Immigra, avrà il compito di produrre studi e analisi sugli impatti sociali dell’immigrazione anziana in Italia.
“L’invecchiamento naturale della popolazione immigrata - ha dichiarato il presidente di Ageing Society, Emilio Mortilla - unito all’effetto della nuova legge sui ricongiungimenti familiari, farà sì che il nostro Paese si troverà ad ospitare entro il 2010 circa mezzo milione di anziani immigrati in più rispetto agli attuali.
Ciò avrà effetti certo trascurabili”. Il dipartimento,inserito nella struttura di Ageing Society,svolgerà un importante ruolo di raccordo tra l’associazione (che da tempo si occupa delle tematiche della Terza età) ed altre realtà che hanno maturato a vario titolo competenze in materia di immigrazione.
Tra queste si segnalano l’Animi, associazione nazionale immigrati, presieduta da Mario Pavone, la Croce rossa italiana e Federimmigrati.
Il dipartimento avrà inoltre un responsabile per le problematiche sociali nella persona di Piero Rocchi, presidente del Rotary Club di Lazio e Sardegna, e si avvarrà della professor Giovanni Meledandri, Vice Presidente della International medicine society e direttore del dipartimento “Struttura complessa patologie emergenti” dell’Ospedale Santo Spirito di Roma.

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Il Gruppo sociale A.B.A.F.I. – A.C.I.G. - INTERNASSISTANCE opera dal 1985 come Confederagando servizi di primaria utilità pratica ai Circoli Privati di ogni tipologia ed ai centri sportivi.

Fanno parte integrante della stessa organizzazione:
CO.N.CLUBS Confederazione Nazionale Clubs. Cura gli interessi dei circoi aderenti
e difende i loro diritti
ISOLA O.N.L.U.S. che gestisce le iniziative in favore dei soggetti svantaggiati e bisognosi e dei disabili, la distribuzione di generi alimentari gratuiti e l’assistenza intercomunale in favore degli anziani, immigrati, ex detenuti ed altri svantaggi.

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SECTOR 3
EVENTS che gestisce tutte le attività d’intrattenimento e di vago.
Organizzazione di incontri e manifestazioni folkloristiche,sagre e feste patronali, concerti musicali, Spettacoli.
MONDIAL ASSO PROMO Ente di promozione sportiva a livello mondiale che sviluppa le attività sportive di ogni settore e promuove stages, tornei, masters, nelle varie categorie.
Gli iscritti sono attualmente 190.000 (numero che oscilla per ciascun anno di esercizio).
L’Ente rivolge le proprie attività anche al di fuori delle strutture aderenti ed in favore delle persone, non soci, svantaggiati e bisognosi in termini di disagi per motivi economici, salute, familiari,
solitudine e abbandono, età, reintegrazione sociale, mancanza lavoro. Distribuendo gratuitamente,
bimestralmente a circa trecento persone, italiani e stranieri generi alimentari dell’Agea e forniti all’Ente dal banco alimentare naz.le tale servizio è svolto con dedizione dai nostri volontari, da circa sette anni.
L’Ente, ha promosso ed incentivato, con attività continuativa a livello nazionale, l’adesione all’Ente di nuove strutture associa-l’anno 2004/05; alcune di queste attività, hanno aderito alla funzione di referente mettendo a disposizione la propria struttura come “Sezione” territoriale, e per svolgere attività continuativa in favore delle famiglie di stranieri immigrati per la tutela dei loro diritti “ascolto famiglie” ricerca abitazioni e lavoro, integrazione sociale attraverso la socializzazione nell’ambito dell’occupazione del tempo libero, lo sport, l’intrattenimento e lo svago. L’Ente, svolge inoltre un servizio di assistenza alle proprie strutture aderenti, attraverso incarichi legali gratuiti per la salvaguardia e la difesa dei loro diritti associativi e per il patrocinio gratuito ai bisognosi.
L’Ente ha consolidato, entro i propri limiti economici, le iniziative, programmatiche, riuscendo ad incrementare il numero dei centri dove è possibile svolgere il servizio di supporto e assistenza al singolo straniero e alle loro famiglie, attraverso l’ascolto e la consulenza specializzata nelle varie problematiche; offrendo occasioni
di lavoro part-time, e opportunità di alloggio adeguato.
In tali centri è in atto la ordinaria attività di intrattenimento e svago per il singolo e le famiglie quindi l’occupazione e la socializzazione con la gente locale nel tempo libero.

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FEDERIMMIGRATI NASCE IL SINDACATO PER LA DIFESA DEI DIRITTI DEGLI IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI

Vogliamo sottoporre alla vostra attenzione la Costituzione del Sindacato per la difesa degli interessi di tutti gli immigrati extracomunitari in Italia.

Il programma dei Federimmigrati consiste nel fornire una valida assistenza all’immigrato nella difesa dei propri diritti ed anche nel portare a conoscenza dei propri delle regole del nostro Paese e per la stessa mancanza, il cittadino extracomunitario, non si trovi a subire penalità o a commette- re inconsapevolmente illegalità.

La FEDERIMMIGRATI fornirà ai propri iscritti:
1. Assistenza e consulenza nell’applicazione del Contratto
di lavoro vigente nel nostro Paese
2. In collaborazione con le associazioni di Volontariato le istituzioni e i Consolati dei vari Paesi fornirà la possibilità di frequentare corsi di lingua italiana, corsi professionali e di specializzazione.
3. Si attiverà nella segnalazione di soluzioni abitative, con Enti pubblici ed anche con privati rapportandosi con Consorzi e cooperative di abitazione.
4. Metterà a disposizione l’assistenza legale e per eventuali controversie legali.
5. Possono iscriversi alla Federimmigrati tutti gl’immigrati extracomunitari che non hanno precedenti
penali e che scelgono l’integrazione nel nostro paese. Secondo uno studio presentato ieri dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (Cna), al 30 giugno scorso il numero complessivo
di titolari di impresa con cittadinanza estera presenti in Italia era di 71.843, in aumento del 27,3% rispetto all’anno precedente, quando ammontavano a 56.421

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ASPIM EUROPA PER LO SVILUPPO DEI PAESI EMERGENTI
Aspim Europa è una associazione nei Paesi dell’Unione Europea e negli Stati Extracomunitari, indipendente
e apartitica, costituita da un pool di professionisti ed imprenditori.
Essa nasce dalla volontà degli imprenditori, artigiani, liberi professionisti ed esperti che, con il loro
impegno, la loro professionalità, che lo sviluppo dei Paesi emergenti possa essere un incentivo alla maggiore competitività in termini qualitativi per le piccole e medie imprese.
L’idea di fondo è la diffusione di metodologie e valori che si basano su una Società libera, consapevole, solidale e che sia in grado di garantire maggiore aiuto, maggiore ricchezza, maggiore laboriosità, maggiore giustizia e maggiore solidarietà. In un più ampio quadro di collaborazione e cooperazione e di conformità con le normative in vigore nei territori europei ed extraeuropei, Aspim Europa favorirà, attraverso la cooperazione e il volontariato, la creazione, lo sviluppo ed il rafforzamento delle Piccole e Medie Imprese, sulla base dell’esperienza e della competenza dei singoli soci. L’Associazione si richiama espressamente ai Principi della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d’Europa.

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CESMED CENTRO STUDI PER L’EUROMEDITERRANEO

I Paesi del bacino mediterraneo sono oggi colpiti dagli effetti della marginalizzazione economica e della destabilizzazione politica causate dalla globalizzazione.
Del Mediterraneo si parla sia come pericolo sia come “nuova frontiera”,
in entrambi i casi con riferimento a fenomeni considerati a noi esterni.
I Paesi del Sud del Mediterraneo si trovano a fronteggiare le quattro

odierno: tecnologica, ecologica,
Questi problemi coinvolgono anche l’Italia ed il Mezzogiorno in
particolare.
cooperativa di garanzia per l’accesso al credito; Cooperativa di
abitazione per la costruzione delle case per gli immigrati; Agenzie
di viaggio con possibilità di pagamento rateale dei biglietti
scontati sono oltre possibilità per gli iscritti all’associazione “Cittadini
nel Mondo”. Per il Tempo libero ed i corsi di Formazione Professionale con l’insegnamento dell’italiano ed Educazione Civica sono allo studio
progetti per l’integrazione nel rispetto delle regole del nostro paese.
In altre città (Roma, Napoli, Catania, Milano) sono già attive e
seguono l’esperienza di Bologna per i servizi e l’assistenza globale
con l’attivazione dell’agenzia grati.

***

essere affrontata senza la riscoperta e la valorizzazione della
dimensione regionale mediterranea e senza l’impegno dei paesi
dell’Europa del Sud di trasformare profondamente le logiche delle
politiche mediterranee dell’Unione Europea, passando dall’eurocentrismo
e dalla colonizzazione culturale al policentrismo e al cosviluppo.
La decisione della Conferenza di Barcellona del 1995 di istituire una
zona di libero scambio Euro -mediterraneo per la creazione di un’area di “prosperità condivisa” ha creato forti attese.

degli anni trascorsi dal “processo di Barcellona”,vanno analizzate
alla luce degli eventi che hanno preceduto ed accompagnato questo quinquennio.
Le fasi più importanti meritano di essere analizzate con una lettura attenta ad individuare cause strutturali, forze sociali e politiche, capaci di creare l’anello della solidarietà della regione mediterranea alternativo ai “mercati competitivi”
della globalizzazione.
La premessa costituisce la ragione oggettiva della nascita di un Centro Studi dello Euromediterraneo ubicato nel Mezzogiorno e destinato a costituire un osservatorio
privilegiato per la posizione dei problemi connessi alla applicazione.


***

BOLOGNA: CAPITALE del MONDO Nell’ospitalità ed integrazione degli immigrati in Italia Da qualche tempo opera a Bologna la più grande organizzazione a tutela degli Emigrati Immigrati denominata “Cittadini nel Mondo”.

Trattasi di un progetto studiato e realizzato dal Segretario Generale Europeo di CONF.EUR.OP.E. sig. Ettore dall’Oca che ne è anche il Segretario Generale Europeo di
CONF.EUR.OP.E sig. Ettore Dal-l’Oca che ne è anche il Coordinatore Generale.

35 Etnie ne fanno già parte, organizzate in “Associazzioni in Club” per la casa e per il lavoro.

Oltre i servizi immobiliari, cooperative, sociali e mediazione sindacali, ”Cittadini nel Mondo” offre tante oltre opportunità. In cantiere vi è l’attivazione di una
A.N.IM.I Associazione Nazionale per l’Immigrazione Periodico registrato
Tribunale di Milano, n. 000/2005 Direttore Diego Carmenati
Edito da DCE Milano Stampato da Anno 0, Numero 0 - Euro 0,00


Sede legale: 00196 Roma - Via Flminia 213 Presidente: Avv. Mario Pavone
Tel. 06/32.36.489


Direzione generale e Redazione: 72017 Ostuni - Via Mazzini, 116 Tel./fax 0831-33.84.90 redazione@animi.org


Segreteria generale: Avv. Mariagrazia Ruggieri 85100 Potenza via Portasalza, 10
Tel./fax 0971-27.31.97 segreteria@animi.org

domenica 8 febbraio 2009

destinatari dei servizi

DESTINATARI DEI SERVIZI
1- I lavoratori stranieri e le loro famiglie
L'immigrazione è una risorsa "economica" e "sociale" per l'Italia, ma "la strada dell'integrazione è ancora lunga". È necessario che "gli ingressi avvengano per via legale", evitando i "gravissimi rischi" legati alla clandestinità.
Così il capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione della "Giornata Internazionale del Migrante".
"L'Italia è oggi soprattutto un Paese di immigrazione - scrive Napolitano - Un'immigrazione che contribuisce a colmare carenze di manodopera, che consente alle imprese di produrre e alle famiglie di essere aiutate nella cura dei propri cari. Gli immigrati rappresentano ormai una quota significativa non solo dei nuovi occupati, ma anche dei nuovi imprenditori. Si tratta di un'immigrazione che si radica positivamente: basti pensare alla consistente presenza dei bambini nelle scuole o ai numerosi immigrati che comprano casa e prodotti di consumo durevole".
"Ma la strada dell'integrazione è ancora lunga - nota il presidente della Repubblica - e va affrontata con coerenza e rigore. A tal fine è anzitutto necessario che gli ingressi avvengano per via legale. Gli immigrati non devono più avere la paura di vivere in condizione irregolare e di sopportare le conseguenze dell'emarginazione che alla irregolarità si associa. E' soprattutto cruciale evitare i gravissimi rischi collegati agli ingressi clandestini, che troppo spesso avvengono per opera di organizzazioni che lucrano sul traffico di vite umane e generano un flusso incontrollato che può anche includere componenti criminali e che comunque provoca allarme nelle comunità nelle quale gli immigrati devono potersi inserire".
"D'altra parte, la criminalità che ha origine dall'immigrazione clandestina ha spesso come vittime gli stessi immigrati: bambini e adulti ridotti a lavorare in condizioni estreme ed umilianti, giovani donne costrette a prostituirsi, persone contrabbandate come merce di nessun valore e talora costrette a subire vere e proprie forme di schiavitù. Né dobbiamo abituarci a tollerare le morti strazianti che uomini, donne e bambini trovano sulle vie di fuga da guerre, da conflitti interni, da situazioni di povertà e di carestia. Dobbiamo impegnarci tutti, a livello nazionale, europeo ed internazionale affinché le tante tragedie che ancora avvengono nei nostri mari e nei deserti dell'Africa non accadano più".
"Dare certezze al percorso migratorio fin dai Paesi di origine, con regole che tutti devono rispettare, significa far rientrare nella normalità un fenomeno che ormai contrassegna questo secolo. La presenza di immigranti - conclude il presidente Napolitano - contribuisce alla crescita e alla modernizzazione di un Paese e non solo sul piano economico. Anche sul piano sociale l'incontro di costumi, tradizioni, culture e linguaggi diversi si intreccia e contribuisce al dialogo, al confronto e alla convivenza in una moderna società".
"L'integrazione possibile" è quindi la sfida per il Governo di fronte agli oltre 4.2 milioni di stranieri residenti in Italia, con almeno 350 mila immigrati clandestini.
Vanno,in proposito,evidenziati riportati alcuni dati del "bilancio" realizzato nei mesi scorsi dal ministero della Solidarietà Sociale.
a.DA DOVE VENGONO:
La prima nazionalità per residenza anagrafica è l'Albania con 348.813 persone, seguita dal Marocco con 319.537 persone, la Romania con 297.570, l'Ucraina con 107.118 e la Cina con 127.822.
b.LAVORO E FAMIGLIA:
Tra le motivazioni della presenza in Italia, il 29,3% dichiara motivi familiari, mentre il 62,6% a causa del lavoro.
c.LA RELIGIONE:
I cristiani sono circa la metà del totale e i musulmani circa un terzo. I cristiani sfiorano il milione e mezzo (1.491.000). Tra loro, sono 668.048 i cattolici, gli ortodossi 659.162.
I musulmani sono, invece, poco più di un milione (1.009.023), il 33,2% tra gli immigrati.
d.LE TASSE:
L'Agenzia delle Entrate ha reso noti a fine 2006 i dati sulle dichiarazioni dei redditi presentate da cittadini stranieri. Nel 2004 ammontano a 2.259.000, pari all'81% degli stranieri regolarmente presenti nello stesso periodo. Si stima che negli ultimi due anni il fenomeno stia aumentando In Italia. Nel 2004, 1,87 miliardi di euro sono stati pagati in tasse dagli stranieri, che nel complesso hanno dichiarato guadagni per 21,3 miliardi di euro.
Nel 2005 gli stranieri hanno dato al Pil un contributo di 86,7 miliardi, cioé il 6,1% del totale.
e.BANCA:
Sono 1.200.000 gli stranieri che hanno un conto in una banca italiana, pari al 57% degli stranieri in Italia.
f.CASA:
Secondo l'Istituto di ricerche scenari immobiliari, nel 2005 gli immigrati proprietari di casa risultavano 560.000 e il dato è in costante crescita.
g.SCUOLA:
Aumentano gli alunni stranieri nelle scuole italiane: nell'anno scolastico 2005/2006 gli alunni di cittadinanza non italiana erano 431mila, con una incidenza sulla popolazione scolastica del 5%.
h. I LAVORATORI OCCUPATI:
In valori assoluti è nella provincia di Milano dove si registra la più alta concentrazione di occupati extracomunitari con circa 200 mila unità. Seguono Roma con circa 170 mila, Torino con 74 mila, Brescia (66 mila) e Treviso (50 mila).
A Oristano si registra invece la percentuale più bassa con meno di 600 unità, preceduta da Enna (906), Nuoro (973), Caltanissetta (1400) e Isernia (1600).
E' la Lombardia ad assumere il numero maggiore di stranieri nel 2006 (circa 160 mila), mentre il Molise è la regione che offre meno opportunità agli extracomunitari (1600).
Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro quest'anno, il valore assoluto più alto è nella provincia di Milano con oltre 7 mila casi.
A Oristano il minor numero di incidenti pari a 16 casi denunciati.
i. LE Rimesse:
Lo scorso anno gli stranieri in Italia hanno spedito a casa almeno 6miliardi di euro. Un flusso di liquidità pari allo 0,4% della ricchezza complessivamente prodotta a livello nazionale e che dal 2000 al 2007 è cresciuta di quasi dieci volte (+927%).
Senza contare che questo è solo il denaro passato per i canali ufficiali (banche, poste, agen zie...), censiti dall'Ufficio Italiano Cambi. Per avere una visione d'insieme bisognerebbe considerare anche la consistente fetta di risparmi affidati a familiari, conoscenti e corrieri che tornavano in patria, o spediti attraverso intermediari non registrati.

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sabato 7 febbraio 2009

D.I SERVIZI PER LA RETE DEGLI SPORTELLI
Alla luce delle esperienze pubbliche e private sin qui maturate si ritiene utile procedere in maniera innovativa alla apertura di una rete di Sportelli che abbiano le caratteristiche di seguito indicate,salva migliore determinazione all’esito della sperimentazione iniziale.
1.Avviamento al lavoro dei lavoratori immigrati attraverso primaria Agenzia di lavoro interinale
La scelta del partner erogatore del servizio consente una facile individuazione attraverso le società ablitate ad esercitare tale attività su scala nazionale e collegate alla rete degli sportelli via internet.
La ragione del servizio è quella di assicurare un rapido accesso ed una risposta altrettanto rapida allo straniero in cerca di lavoro.
Il servizio trova logico fondamento nella necessità di assicurare alla società di lavoro interinale
Lavoratori qualificati i cerca di prima occupazione ovvero disoccupati a causa del licenziamen to come pure per quelli riqualificati ovvero formati dall’Associazione ,attraverso specifici Corsi di Formazione all’espletamento di varie attività.
In particolare, il Responsabile dello Sportello vaglierà le candidature da sottoporre in base alla convenzione stipulata dall’ANIMI Onlus con la società erogatrice collegata alla rete degli Spor telli vigilando sul corretto espletamento del servizio di avviamento al lavoro del lavoratore stra niero, sull’assunzione e sul versamento dei compensi maturati e dei contributi assicurativi e pre videnziali e le trattenute fiscali come previste dalla normativa vigente..
In particolare,il resposabile dello Sportello assicurerà il controllo sul luogo di lavoro del rispetto delle normative in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro dei lavoratori stranieri occu pati.
Lo Sportello assicurerà, inoltre, la necessaria assistenza fiscale al lavoratore stranieri nella compilazione della modulistica fiscale e per il rilascio delle attestazioni lavorative e previden ziali al termine dell’attività di lavoro svolto dal cittadino straniero.




2.Assistenza e consulenza nell’applicazione dei Contratti di lavoro vigenti nel nostro Paese
Secondo il Codice Civile italiano il contratto di lavoro è un contratto tipico (cioè previsto espressamente dall'ordinamento giuridico), bilaterale e sinallagmatico (cioè che prevede reciproche obbligazioni) e necessariamente oneroso, tanto che l'art.2099 del Codice dichiara che "in mancanza di norme corporative o di accordo tra le parti, la retribuzione è determinata dal giudice".
Si parla di contratto individuale di lavoro quando il contratto è stipulato tra un datore di lavoro (persona fisica o persona giuridica) e un lavoratore (obbligatoriamente e necessariamente una persona fisica). Si parla invece di contratto collettivo nazionale di lavoro (il cosiddetto CCNL) quando il contratto è frutto di un accordo a livello nazionale tra i sindacati dei lavoratori (o comunque organizzazioni rappresentative dei lavoratori) e le associazioni dei datori di lavoro.
L'Italia è il Paese che ha più tipologie di contratti nazionali di lavoro (quasi 400): nessun'altra nazione ha questa parcellizzazione. Se da un lato questo garantisce una migliore copertura (anche giuridica) delle professioni, dall’altro genera un senso di smarrimento dovuto alla quantità di articoli, leggi e regolamenti. Il risultato è che spesso si consulta il contratto nazionale solo quando sorgono controversie di lavoro o quando si ha necessità di avere precise informazioni su tematiche varie (ad es. ferie, permessi, infortunistica, diritti e doveri, modalità di recesso e licenziamento).
Il progetto FederImmigra nasce come punto di riferimento ideale per avere preziose informazioni riguardanti i contratti nazionali di lavoro e sull'insorgere di problematiche relative alla loro applicazione (controversie, mobbing e altro).
Gli Sportelli forniranno assistenza e consulenza nella lettura dei contratti che nella stragrande maggioranza dei casi sono scritti in lingua italiana.
Il progetto FederImmigra nasce in seguito a studi e ricerche effettuati dai Ricercatori di ANIMI ONLUS sul comportamento delle imprese nel mercato del lavoro dal quale si evince una certa carenza di informazioni sull’uso del fattore lavoro da parte delle imprese.
Tra gli obiettivi primari che il progetto FederImmigra si pone vi è l’assistenza e la consulenza all’attività decisionale, intendendo fornire una base alla valutazione e al monitoraggio della normativa sui contratti di lavoro.
I principali servizi che saranno forniti agli iscritti alla rete degli sportelli saranno quelli riguardanti: 
La tipologia di contratto di lavoro;
la disciplina dei rapporti di lavoro, anche a contenuto formativo con esclusione dei problemi connessi alle fasi dell'assunzione e del licenziamento individuale;
la disciplina del rapporto di lavoro;
le forme di retribuzione;
sospensioni tutelate del rapporto di lavoro: malattia, infortunio, servizio militare, congedi formativi e altri diritti di assenza, con esclusione di quelli derivanti dalla condizione di lavoratrice madre, lavoratore padre, disabile o parente di disabile;
trattamento di fine rapporto; documenti di lavoro;


















3.Assistenza e consulenza per la costituzione delle Imprese degli immigrati in Italia
Il progetto FederImmigra è finalizzato a favorie il processo di integrazione e di valorizzazione del patrimonio intellettuale, culturale, tecnico e sociale di cui sono portatori gli stranieri provenienti dai diversi paesi che sono promotori di esperienze imprenditoriali innovative e di altro profilo in Italia e a sostenere il processo di sviluppo e di consolidamento di imprese innovative da LORO amministrate.
Con il progetto FederImmigra si vuole favorire l'accesso da parte di immigrati neo-imprenditori e/o imprenditori a consulenze qualificate che vanno dalla fase di start-up a quello per lo sviluppo e il consolidamento delle loro attività imprenditoriali.
Tra gli obiettivi del progetto FederImmigra vi è quello di sviluppare la cultura imprenditoriale al fine di migliorare la qualità e la competizione delle produzioni e dei servizi, anche attraverso la messa a disposizione, di giovani diplomati, borse di studio, con stage sia presso aziende in Italia che presso i loro Paesi di origine e favorire l’associazionismo tra micro, piccole e medie imprese che operano nei settori dell’artigianato, del commercio, dell’industria, dell’agricoltura, della pesca, del turismo e dei servizi.
I principali servizi che saranno forniti alle imprese straniere iscritte alla rete degli sportelli saranno quelli riguardanti: progettazione, assistenza fiscale, amministrativa, contabile, sindacale, finanziamenti, formazione, aggiornamento, riqualificazione e consulenza di cui l’impresa può avere bisogno per svolgere al meglio la propria attività.
Gli immigrati che desiderano “FARE IMPRESA” in Italia non sempre trovano punti di riferimento ben precisi per ricevere chiarimenti e assistenza per sviluppare le loro aziende, create spesso a costo di tanti sacrifici.
Al fine di rispondere all’esigenza di tutela e servizi alle imprese neo costituite oppure già costituite in Italia da persone provenienti dai diversi Paesi è previsto il coinvolgimento di imprese, enti e organizzazioni come Partners del progetto.
E’ previsto una Cooperazione tra i Partners per favorire gli scambi commerciali, sia in Italia che nei Paesi di provenienza degli immigrati.
L’avvio di un’impresa e il lavoro autonomo possono essere per uno straniero oltre che l'occasione per riscattarsi in un paese diverso da quello di origine, utilizzando le proprie competenze professionali, anche l’alternativa alla difficile ricerca del lavoro dipendente e un mezzo per ottenere la regolarizzazione.
I problemi che maggiormente rilevano gli stranieri che hanno l'intenzione di “FARE IMPRESA” in Italia, sono gli stessi che coinvolgono le piccole e piccolissime imprese autoctone e sono principalmente: ostacoli di natura burocratica; difficoltà di accedere a prestiti e finanziamenti nella fase di avvio e successivamente; costo elevato dell’affitto dei locali in cui ha sede l’impresa.
Con l’ assistenza e la consulenza si vuole dare indicazioni utili a chi ha intenzione di avviare un’impresa ma che in realtà è frenato da difficoltà quali il timore nei confronti della burocrazia italiana e di una legislazione praticamente sconosciuta e la scarsa conoscenza della lingua e che ha come fine quello di ridurre il gap esistente tra gli stranieri in Italia e la Pubblica Amministrazione.

venerdì 6 febbraio 2009

CORSI D FORMAZIONE

4.Corsi di formazione professionale, di specializzazione e di lingua italiana in collaborazione con associazioni di Volontariato,Istituzioni nazionali e locali ed i Consolati dei vari Paesi
Il progetto, intitolato “progetto FederImmigra”, sarà realizzato all’interno di una cooperazione tra azienda e si propone la finalità di promuovere l’ideazione, la messa a punto, la sperimentazione, la valutazione e la diffusione di una metodologia innovativa di tipo specialistico inerente gli stranieri in Italia allo scopo di ottenere un vantaggio in termini economici e sociali.
I destinatari di questo progetto sono gli stranieri, le piccole e medie imprese. All’interno della organizzazione si studierà la possibilità di creare nuove figure professionali anche specializzate e al tempo stesso utilizzare tecnologie dell’informazione e della comunicazione messe a disposizione dai partners del progetto.
In sostanza, si tratta di mettere a punto un archetipo formativo complessivo in grado di operare un adeguato trasferimento della conoscenza, orientato, sotto il profilo contenutistico, a tematiche e argomenti di formazione professionale, di specializzazione e di lingua italiana in collaborazione con associazioni di Volontariato,Istituzioni nazionali e locali ed i Consolati dei vari Paesi. La finalità essenziale di questo progetto è, pertanto, quello di creare figure professionali all’interno dell’azienda e nel contempo creare nuove imprenditorialità e di incentivare, nel contempo, l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
L’innovatività potrebbe risiedere anche nella metodologia da adottare, ovvero tecniche di apprendimento a distanza.
Il progetto sarà integrato dalla implementazione di una apposita infrastruttura informatica di comunicazione, nonché, lo sviluppo di metodologie di insegnamento a distanza (e-learning).
La giustificazione principale di un simile progetto è riposta nella eventuale creazione di nuove figure professionali da inserire nel contesto aziendale e imprenditoriale e nel carattere innovativo presente nel contenuto del progetto stesso.
Il percorso formativo è motivato dalla esigenza di diffondere nuove tecniche di organizzazione della conoscenza e sviluppare tecniche di apprendimento a distanza che consentano di estendere tale formazione anche ad altre risorse, superando l’ostacolo dello spazio fisico, elemento questo che a tutt’oggi risulta ancora condizionante, non permettendo di fatto un’equa redistribuzione della conoscenza su tutto il territorio.
L’obiettivo sarà pertanto quello creare nuove figure che possano essere messe in condizioni adatte ad una costruttiva interazione, per rendere più efficiente e produttivo il processo di crescita economica in Italia.
La formazione che sarà erogata ha come obiettivo di favorire il dialogo tra stranieri provenienti da differenti nazioni e la realtà italiana attraverso l’insegnamento della lingua italiana.






















5.Consulenza ed assistenza fiscale e previdenziale
I cittadini stranieri iscritti alla rete degli sportelli FederImmigra potranno ottenere informazioni e assistenza in materia fiscale direttamente presso gli sportelli.
ANIMI ONLUS metterà a disposizione personale altamente qualificato per una specifica attività di front office e ascolto. Nel progetto FederImmigra è
L'iniziativa è frutto di un'intesa tra i partners di ANIMI ONLUS ed esperti del settore.
L'idea di aprire gli sportelli che svolgono altresì attività di assistenza fiscale per gli immigrati diventando punto di riferimento riconosciuto, è nata dall'esigenza di lavorare sui problemi dovuti alle differenze linguistiche e dei sistemi fiscali, per ridurre la distanza tra pubblica amministrazione e cittadini stranieri e favorire così la loro integrazione nel tessuto sociale.
Il servizio opererà giornalmente e si prefigge di rendere più agevole ai cittadini stranieri, comunitari e non, l'adempimento degli obblighi fiscali. In particolare, fornirà chiarimenti e assistenza su:
inizio attività
rilascio codici fiscali e partita Iva
registrazione contratti di locazione
compilazione e dichiarazione di successione
compilazione e trasmissione del modello Unico.
L'attività di sportello sarà limitata alle sole informazioni di carattere generale sulla normativa fiscale e sulle procedure.
L’ANIMI ONLUS, nell’interesse degli stranieri iscritti presenti sul territorio nazionale, assegnerà agli Sportelli FederImmigra l'espletamento delle attività riguardanti:
le domande di pensione per lavoratori dipendenti, autonomi, professionisti;
gli assegni e pensioni di invalidità civile e assegno d’accompagnamento;
le Pensioni ciechi civili e sordomuti
le Domande di supplemento, maggiorazioni e ricostituzioni pensione
la verifica, controllo e rettifica estratti contributivi;
i riscatti e ricongiunzioni di periodi assicurativi;
l’ assegno al nucleo familiare e trattamenti di famiglia;
la compilazione modelli RED.
l’ assistenza alla compilazione delle dichiarazioni ISEE;






























6.Reperimento di alloggi e soluzioni abitative in collaborazione con Enti pubbli ci,privati, Consorzi e Cooperative di abitazione.
Nel 2005 sono stati erogati 530 mil di euro in mutui casa agli stranieri.I mutui preferiti sono quelli trentennali e a tasso variabile.
Chi è l'immigrato che compra casa?
Ha un permesso di soggiorno in tasca da almeno due o tre anni, è un lavoratore dipendente o un piccolo imprenditore, ha tra i 25 e i 35 anni, nel 60% dei casi è sposato e il più delle volte è romeno o marocchino.
A tracciare l'identikit è Kìron, franchising di mediazione creditizia che fa capo al gruppo Tecnocasa, in uno studio sui mutui accesi dai cittadini stranieri per acquistare un'abitazione in Italia.
Secondo Kìron è il settore che sta crescendo di più tra i finanziamenti erogati ai cittadini stranieri, che nel 2005 ha raggiunto un volume complessivo di 6,5 miliardi di euro tra prestiti finalizzati (54,2%), prestiti personali (37,7%) e mutui casa (8,1%).
Proporzionalmente al numero di presenze in Italia, i più propensi ad indebitarsi risultano gli africani, seguiti da sudamericani e asiatici, mentre i più resti sono i cittadini di Paesi europei che non fanno parte dell'Ue. Quanto però a volume dei crediti erogati, i primi in classifica sono i Romeni (6,02% del totale), seguiti da Marocchini (5,66), Albanesi 2,58) ed Egiziani (1,52).
Prevalentemente gli i immigrati si orientano su immobili di piccole dimensioni (50-60 mq), situati nelle periferie delle città o nei paesi. Risultano più propensi a chiedere mutui quelli residenti al nord, "a causa -si legge nello studio - di una condizione economica e sociale più stabile". Il 71% dei cittadini stranieri accende mutui che coprono tra l'80% ed il 100% del prezzo dell'abitazione. Chiedono in media 127mila €, poco di più rispetto agli italiani (la media nazionale è di 124mila €), ma con notevoli differenze tra una comunità e l'altra: si va dai 107mila € erogati in media ai cittadini marocchini, ai 158mila dei filippini.
Gli immigrati scelgono mutui molto lunghi e tipologie più rischiose rispetto agli italiani. Il 95% salderà il debito in più di 21 anni, in 30 anni il 78% delle volte. A farla da padrone sono i mutui a tasso variabile (87,2%), la richiesta dei quali sta salendo, seguiti da quelli a tasso misto o flessibile (6,9%). "Rispetto agli italiani - nota Kìron - si evidenzia una certa scelta dei prodotti verso tipologie più rischiose. I cittadini stranieri sono infatti più "ottimisti" dei cittadini italiani e denotano un approccio al debito meno inibente e restrittivo".

Il mercato è importante e in espansione, ma richiede subito degli interventi da parte degli istituti di credito.
Secondo Kiron "L'offerta dovrà essere differenziata per costi e idonea alle specifiche esigenze e caratteristiche economiche e si dovranno modificare i parametri relativi alla valutazione del merito creditizio.È necessaria – si aggiunge - una attività di implementazione delle banche dati, che attualmente si basano su parametri e dati che si riferiscono ai cittadini italiani, che come è evidente,non corrispondono alle diverse caratteristiche proprie dei cittadini stranieri".
Scenari immobiliari futuri
Case: boom di acquisti tra gli immigrati 131mila nel 2006, +19% negli ultimi tre anni.
Nel 2008 una compravendita su cinque sarà conclusa da cittadini stranieri
Viene dall'est europa e sceglie un appartamento tra gli 80 e i 100mq che paga circa 120mila euro accendendo un mutuo.
È il profilo dell'immigrato che compra casa, una figura sempre più importante nel mercato immobiliare italiano.
Secondo quanto si legge nel rapporto 2007 Immigrati e casa appena pubblicato da Scenari Immobiliari, negli ultimi tre anni le compravendite che hanno avuto come acquirente un immigrato sono aumentate del 19 per cento raggiungendo, nel 2006, le 131mila unità (il 16,3 % di tutte le transazioni concluse sul mercato residenziale). Superiore la crescita del fatturato (valore delle case acquistate) che, dal 2004 al 2006, è aumentato del 50 per cento, passando da 10.200 milioni a 15.300 milioni di euro.
Se il mercato residenziale restasse stabile, nel 2007 le compravendite dovrebbero raggiungere quota 142.000 (+8,4%) per 17,5 miliardi di euro di spesa (+14,4%) mentre entro i prossimi due anni una compravendita italiana su cinque dovrebbe essere conclusa da immigrati.
Gli ostacoli principali per gli immigrati che vogliono comprare casa sono i costi alti (il budget a disposizione oscilla tra i 100mila e i 130mila euro) e la scarsità dell'offerta. I tempi di ricerca dell'abitazione sono notevolmente aumentati, soprattutto da un anno a questa parte e oscillano tra i sei e i nove mesi (circa il 20 per cento in più che per gli italiani).
Nel corso di soli tre anni la spesa media per l'abitazione è aumentata del 25,8 per cento, portandosi da 93mila a 117mila euro, e le previsioni per il 2007 vedono un ulteriore aumento fino ai 123mila euro (+5,1 per cento). Una spesa che resta fortemente legata alla disponibilità di un mutuo bancario. Tra il 2004 ed il 2006, la percentuale del prezzo di acquisto coperta dal mutuo è salita dal 70,1 per cento all'85,6 per cento, e la tendenza, per l'anno in corso, è per un ulteriore aumento.
La stragrande maggioranza degli immigrati si orienta verso l'acquisto di abitazioni di fascia medio bassa, ma è in crescita l'area di coloro che compra appartamenti in immobili nuovi e in zone residenziali (adesso rappresenta il 15% del totale ma entro il 2008 potrebbe toccare il 20%). Quasi la metà delle case comprate da immigrati è tra i 50 e gli 80 metri mentre il 4,5% è inferiore ai 30 metri e l'8,5% tra i 30 e i 50 metri. Il 27,5% degli acquisti riguarda appartamenti tra gli 80 e i 100 metri mentre appena il 5,1% ha per oggetto case superiori ai 120 metri. Nella scelta della casa é sempre più pressante la richiesta di un'efficiente rete di trasporto pubblico e la possibilità di essere bel collegati al posto di lavoro.
Gli immigrati acquistano prevalentemente al Nord (nel 73,2% dei casi nel 2006) mentre il Centro (21,5% del totale) e il Sud (il 5,3%) rappresentano appena un quarto delle compravendite. A Roma il 22,5% delle case acquistate sono state scelte da immigrati (ma saranno il 24,7% nel 2007 secondo l'indagine) mentre a Milano la percentuale di compraven dite di immigrati sul totale è stata nel 2006 del 10,5% (scenderà al 9% nel 2007).
Se si considera la ripartizione regionale Lombardia, Veneto e Piemonte sfiorano insieme il 50% delle compravendite complessive (in testa la Lombardia con il 17,4%).
La fascia più consistente di acquirenti arriva dall'Europa dell'Est (il 33,8% del totale), con albanesi e romeni in testa, seguono immigrati dal subcontinente indiano (19,1% ), quindi cinesi (14,6%) e nordafricani (14%). In molti casi - spiega la ricerca di Scenari immobiliari - la scelta di comprare è legata alla difficoltà di trovare proprietari disposti a dare una casa in affitto oltre alla crescita degli affitti (il 60% degli intervistati la indica come motivazione) ma anche al desiderio di ricongiungimento familiare.








7.Assistenza legale per tutte le controversie legali con Enti pubblici,Aziende e privati
L' A.N.IM.I. Onlus Associazione Nazionale per l' Immigrazione in Italia
è composta da 540 Avvocati italiani, presenti in tutte le Province d'Italia riuniti in associazione per l'assistenza giuridica agli Immigrati stranieri, per lo studio dei problemi giuridici e socio economici derivanti dalla integrazione sociale e culturale degli immigrati,per la cooperazione con i loro Paesi d'origine.
L'associazione:
- persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale;
- svolge soltanto le attività indicate nello Statuto e quelle ad esse direttamente connesse;
- non distribuisce, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la sua esistenza, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale che, per legge, statuto o regolamento, fanno parte della medesima ed unitaria struttura;
- impiega gli utili o gli avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse;
- in caso di scioglimento per qualunque causa, devolverà il patrimonio dell'organizzazione, sentito l'organismo di controllo, ad altre Onlus o a finì di pubblica utilità, salvo diversa destinazione imposta dalla legge.









8.Sportello bancario Online
a.Il Microcredito
Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l'accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione.
Nei Paesi in Via di Sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi delle loro piccole imprese agricole e delle cooperative nell'ambito di quella che è stata definita economia informale.
La difficoltà di accedere al prestito bancario a causa dell'inadeguatezza o della mancanza di garanzie reali e delle microdimensioni imprenditoriali, ritenute troppo piccole dalle banche tradizionali, non consente a queste attività produttive di avviarsi e svilupparsi libere dall'usura. I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microimprese e in un certo senso sono paragonabili ai presti d’onore.
Infatti il problema del reperimento delle risorse finanziarie necessarie ad avviare una attività è comune sia al settore profit sia a quello non profit, ma quest’ultimo è reso particolarmente doloroso dalla scarsissima apertura che gli offre il circuito tradizionale del credito.
Le risorse debbono,quindi, essere raccolte per altre vie e può risultare determinante la conoscenza dei finanziamenti agevolati che istituzioni pubbliche locali, nazionali o internazionali mettono a disposizione di progetti con forte valenza sociale. Una porta privilegiata di ingresso a questo mondo vasto e un po’ ingarbugliato è rappresentato da www.ideaetica.it :obiettivo del sito è supportare progetti con caratteristiche etiche promossi da associazioni, cooperative, organizzazioni di vario genere fra cui anche imprese ed enti pubblici: l’appoggio viene declinato a livello informativo, consulenziale e in termini di visibilità, offrendo la possibilità di entrare in contatto con un pubblico particolarmente interessato a conoscere iniziative con tali requisiti. E’ un vero incubatore di progetti etici, come del resto il sottotitolo che accompagna il logo in home page.Fra le risorse più importanti di Idea Etica vi è ovviamente la banca dati sui finanziamenti agevolati regionali, insieme con il servizio sui bandi europei.
Il sito aggiorna sulle novità in materia legislativa e regolamentare,amministrativa e fiscale; dispone inoltre di una dettagliata rassegna legislativa e un archivio di casi di studio, prezioso strumento di confronto, ordinato per tipologia di organizzazione coinvolta(associazione senza scopo di lucro, comune, cooperativa, scuola, società sportiva ecc.) e per categorie di persone di riferimento (disabili,giovani, donne,insegnanti, disoccupati) Per qualsiasi dubbio, ad esempio su qualche requisito da soddisfare, sulle modalità di presentazione delle domande per partecipare all’assegnazione dei finanziamenti o altro, si può inviare il quesito via web: verrà fornita una risposta che sarà poi inserita nell’archivio e quindi potrà andare a beneficio di tutti gli utenti del sito.
Per quale motivo illustro questo?
Molto semplice Idea etica lancia una proposta concreta: la costituzione di una società di MICROCREDITO DI SOLIDARIETÀ SPA, una realtà che nasce per dare risposta alle richieste di sostegno finanziario provenienti da alcune tipologie di soggetti "deboli" che trovano difficoltà ad accedere ai canali ordinari del credito bancario. Pur avendo una finalità a contenuto sociale, "Microcredito di Solidarietà spa" non si propone di fare della beneficenza a fondo perduto. L’iniziativa è già stata realizzata in Italia, in alcune zone, ma non ha carattere nazionale e sistematico. A tale iniziativa devono partecipare Banche, Istituzioni locali, quali Provincia, Comuni,Curia e le principali realtà del volontariato.
La Struttura del finanziamento dovrebbe rappresentare una concessione volta a sovvenire necessità finanziarie non ricorrenti di privati e famiglie destinata in genere a:
- superare temporanee esigenze di liquidità derivanti da difficoltà eccezionali del soggetto richiedente e/o del suo nucleo familiare(quali pratica dei permessi di soggiorno, ricongiungimento familiare, contributo per affitto ecc,)
avviare delle micro attività imprenditoriali(in abbinamento a Idea etica, per la ricerca del finanziamento pubblico).
b.MOBIL MAT
Mobil Mat, Istituto di Moneta Elettronica è una struttura che svolge la propria attività nell'ambito diun'autorizzazione rilasciata dall'Organo di Vigilanza, Banca d'Italia, unicamente nell'ambito della raccolta di fondi per la gestione dei regolamenti e dei trasferimenti degli stessi.
Il circuito è quello internazionale di MASTER CARD.
L'iniziativa ha diversi scopi.
Mettere a disposizione delle imprese e delle persone un servizio di trasferimento fondi riducendo di molto gli oneri indecenti di norma corrisposti al sistema bancario.
I conti e le carte non hanno spese di conto, di tenuta, di bolli e di estratto.
Le operazioni si dispongono via SMS e e-mail oppure, per i meno informatizzati, via telefono con IVR che è un sistema di riconoscimento vocale.
Collegandosi via e.mail all'area consumer (www.mobilmat.it) è possibile, senza costi, vedere il saldo e le movimentazioni del proprio conto o della propria card.
Si tratta di carte di debito, quindi di prepagate.
E' vero che ce ne sono molte in circolazione; le nostre sono più convenienti.
Le ricariche si possono eseguire presso gli sportelli delle PT o di ogni banca o presso i nostri Punti Vendita (PV)
Assimpresa è agente generale.Le sedi ANIMI o chi per voi possono essere sub agenzie o Punti Vendita.
Ogni Card costa per il cliente (quindi per il Punto Vendita o Sub Agenzia) 5,00 €.
Ogni movimentazione ha un costo.
Prelievo da sportello Bancomat 1,90 €.
Ogni altra movimentazione 0,99 €.
Prelievo all'estero da paese zona euro 2.50 €.
Prelievo dall'estero zona extra euro 4,00%.
In realtà ci sono speciali card, dette Young o Country, destinate ai giovani all'estero per ragioni di viaggio, studio o di turismo o ai parenti degli extracomunitari (rimesse emigranti) per le quali detti prelievi (svolti in ogni parte del mondo) costano solo 2,00 €.
Questo in generale.
L'emissione di ogni carta le da diritto al PV di chiedere oltre il costo di emissione (fino a 5,97 €) un contributo di attivazione che noi consigliamo non debba superare i 10,00 € e che, unitamente al costo di cui sopra, fa ascendere il costo di ogni carta per il cliente ad un totale di 15,00 €. Una tantum.
I proventi percepiti dal PV per l'attivazione della carta (max 10,00 €) sono di sua totale spettanza.
Sono del pari di spettanza del PV i proventi relativi alle ricariche (con differenti modalità a seconda che il partner PV sia UIC o non UIC): 2,00 € per operazione.
I proventi relativi alle movimentazione sono attribuiti al PV o sub Agenzia nella misura del 14,00%.
Sono questi proventi (soprattutto quelli sulle movimentazioni) che possono affluire ad un vostro fondo di solidarietà.
Un possibile progetto di Co-branding (MOBILMAT-Assimpresa-ANIMI) determina che il livello del costo del servizio possa essere determinato da ANIMI.
E in tal caso i proventi si attestano al 25,00%.
Sono margini importanti che non hanno costi di gestione.
Si generano automaticamente dalla movimentazione delle carte.
C'è poi un'altra iniziativa parallela (ma non sostitutiva) che è una nostra carta – sempre di debito, sempre del circuito Mastercard - che è una fidelity card che consente risparmi sugli acquisti presso negozi, catene di negozi o anche gestori di stazioni di servizio carburanti convenzionati, subito accreditati sulla carta.
A questa card è legata (a richiesta) la concessione di un microcredito di primo livello - 1.500,00 € - con procedura light ed uno di secondo livello fino a 5.000,00 € un po' più formalizzato.
Anche i proventi di questa iniziativa potrebbero alimentare le entrate del fondo di solidarietà.



9.Sportello assicurativo Online
Vedi, a titolo esemplificativo,documento allegato