martedì 12 maggio 2009

L’UE verso nuove norme per le procedure di asilo politico
I diritti dei richiedenti asilo
Il Parlamento UE propone una nuova direttiva con un pacchetto normativo volto a migliorare i dirittti dei richiedenti asilo. Viene rafforzata l’accoglienza dei richiedenti asilo e le loro condizioni, definendo i criteri che debbono essere garantiti per quanto riguarda l'alloggio, il vitto, il vestiario, le cure sanitarie, l'aiuto finanziario, la libertà di movimento e l'accesso al lavoro. La proposta prevede inoltre disposizioni specifiche per la protezione di persone particolarmente vulnerabili, come i minori, i minori non accompagnati, le donne in gravidanza e le vittime di torture e violenze.
Ecco le proposte più importanti:
- revisione della direttiva sull'accoglienza;
- regolamento che migliora il sistema di Dublino sulla gestione delle domande;
- regolamento sul sistema Eurodac;
- sistema informatico di confronto delle impronte digitale;
- la creazione di un ufficio europeo che assista gli Stati membri nella gestione delle domande di asilo;
- il trattenimento dei richiedenti asilo, non deve avere luogo in istituti penitenziari, bensì in centri specializzati;
- Provvedimenti amministrativi dovrebbero intervenire solamente in caso di urgenze ed essere confermati dalla giustizia entro 72 ore. In assenza di decisione, il richiedente dovrebbe essere rilasciato immediatamente;
- vietato il trattenimento di minori non accompagnati;
- le persone vulnerabili, come i minori, le donne in gravidanza e le vittime di torture e violenze “incluse le mutilazioni genitali femminili” dovrebbero ricevere un'attenzione adeguata
- Revisione del regolamento di Dublino" del 2003 che aveva lo scopo di garantire l'accesso alla procedura di domanda di asilo e l'accesso a un suo esame rapido, evitando al contempo le domande multiple depositate da uno stesso richiedenti in diversi paesi UE.
Il Parlamento propone di migliorare la solidarietà tra gli Stati membri con l'introduzione di strumenti obbligatori, come la costituzione di squadre di esperti nazionali che assistano gli Stati membri confrontati a un importante numero di domande di asilo e l'istituzione di un programma di ricollocazione che mira a permettere ai beneficiari della protezione internazionale di essere accolti da uno Stato membro diverso da quello che ha concesso loro l'asilo.
8 Maggio 2009
Fonte/Immigrazione.biz



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I bimbi clandestini che spariscono in Italia, dove vanno?


Italia World, la trasmissione di approfondimento settimanale di Raitalia condotta dal Direttore Piero Badaloni, prende spunto dalle dichiarazioni del Ministro dell’Interno Roberto Maroni. In occasione della presentazione dello status dell’infanzia nel mondo presentato da Unicef Italia, il Ministro ha affermato che vi sono evidenze legate alla possibilità di traffico in Italia di organi prelevati dai minori che giungono in Italia come clandestini. Una denuncia pensate, ad oggi non avvalorata da dati specifici ma solo da riscontri numerici. Da qui il titolo della trasmissione, “Il traffico della vergogna” a cui hanno partecipato molti esperti compreso il Direttore di Unicef Italia.
Dei 31.000 clandestini giunti a Lampedusa nel 2008, 2670 sono minori e, fra questi, 1919 non erano accompagnati da genitori. Dal 2000 al 2008 in Italia sono 8080 i minori clandestini scomparsi.
Molti esprimono perplessità sull’esistenza di prelievo e trapianto di organi in Italia. Servono 50 persone che si occupino di espianto, cliniche particolari – ha detto un chirurgo.
Pensare che 50 persone decidano di collaborare per un atto criminoso di questo tipo è davvero impossibile. Poi si deve pensare al reimpianto, che coinvolge altrettante persone. Il tema del traffico dei minori per trapianti esiste ma in alcuni paesi esteri.
C’è chi va all’estero, nelle zone povere del mondo per fare il trapianto. Chi dall’Italia lo fa deve essere perseguito. Ed è anche semplice riuscire a individuarli.
Quando rientri in Italia dopo un trapianto hai bisogno di cure molto costose per farmaci anti-rigetto. Quando qualcuno acquista questi farmaci dovrebbe presentare la propria cartella clinica, che ogni ospedale del mondo rilascia. I minori clandestini, in Italia, comunque dove finiscono? Perché spariscono? I pareri dei presenti sono piuttosto concordi.
A 18 anni diventano clandestini e quindi possono essere espulsi, molti fuggono prima e si ricongiungono, in Italia, a parenti e amici. A quel punto diventano clandestini a tutti gli effetti. Per il Giudice dei minori Maria Teresa Spagnoletti, dovrebbero essere prese maggiori misure per la protezione dei minori. Molti di loro hanno percorsi di integrazione in Italia – ha detto Spagnoletti -. Fino alla maggiore età frequentano la scuola, si integrano, sono protetti. Ma al compimento del diciottesimo anno siamo costretti a rimpatriarli poiché privi di permesso di soggiorno. Insomma, non c’è una legge di riferimento per il loro specifico caso.
Anche il Senatore Allegroni è d’accordo sul fatto che non risulta in Italia un traffico di organi prelevati su minori. Altro tema è quello della “tracciabilità”.
Arrivando in Italia come minori, tutti coloro che non entrano negli Istituti di accoglienza per minori, scompaiono.

Fonte Chiesa Cattolica 20/02/2009


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